Spamming: entro ottobre gli Stati Ue dovranno conformarsi alla direttiva comunitaria

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La Commissione europea ha invitato ieri gli Stati membri dell¿Ue e la comunit&#224 internazionale a prendere misure immediate contro le mail commerciali non sollecitate, per combattere questo fenomeno in rapida espansione.

Gli Stati della Ue hanno tempo fino alla fine di ottobre per recepire nei loro ordinamenti la direttiva del luglio 2002 su Privacy e Comunicazioni Elettroniche, che prevede misure contro la posta elettronica non desiderata, la cosiddetta spam, come ha ricordato il Commissario per le Imprese, Erkki Liikanen, a margine di una conferenza stampa a Bruxelles.

Alla fine della prossima settimana entrer&#224 in vigore il nuovo quadro regolamentare per le comunicazioni elettroniche, un settore chiave per la prosperit&#224 economica europea: ¿Recepire la direttiva – ha detto Liikanen – sar&#224 una grande sfida per i paesi membri¿.

E¿ necessario ¿ ha sottolineato Liikanen ¿ che gli Stati rispettino i tempi di recepimento e elaborino delle misure per chiedere un risarcimento dei danni cagionati ai responsabili dello spam, oltre che prevedere delle sanzioni contro questo fenomeno.

Fino a poco tempo fa per liberarsi delle mail inopportune, secondo il commissario, bastava la buona volont&#224 dell”utente. Ma oggi la questione ha assunto dimensioni sempre pi&#249 vaste e preoccupanti, tanto da diventare un ¿problema istituzionale oltre che di privacy¿ che rischia di costare caro alla produttivit&#224 e quindi alla competitivit&#224 dell”Unione.

Secondo il commissario Ue, nel 2002 le spam sono infatti costate 2,5 miliardi di euro in termini di produttivit&#224 persa.

Liikanen ha poi ricordato che la crescita del fenomeno &#232 ”esponenziale” tanto che secondo le stime, entro la fine dell”anno, questa tipologia di messaggi rappresenter&#224 pi&#249 della met&#224 delle mail in circolazione in Internet.

Le stime dicono che attualmente il 48% di tutte le eMail inviate al mondo sono posta spazzatura e il 24% &#232 materiale pornografico.

Ecco perch&#233 diventa urgente, secondo Liikanen, che ci sia una cooperazione tra tutti gli stati che coinvolga anche gli utenti, le associazioni dei consumatori, le imprese fornitrici di servizi e le autorit&#224 nazionali preposte al controllo.

Il commissario ha anche annunciato che gi&#224 a novembre Bruxelles effettuer&#224 una prima verifica sulle misure di adeguamento alla direttiva adottate dagli Stati membri.

La Ue ha scelto di adottare la strategia ¿opt in¿ e quella ¿opt out¿.

La prima consiste nel vietare l¿invio di mail commerciali non autorizzate dal destinatario.

¿E¿ necessario che gli Stati membri facciano della messa in atto di questo sistema di opt in una priorit&#224 e che verifichino che il sistema sia efficiente, anche se non sar&#224 sempre facile risalire alla fonte dello spam¿, spiega Liikanen.

La seconda ¿ aggiunge il commissario Ue ¿ &#232 quella dell¿opt out, che consiste nel sanzionare pesantemente gli spammer.

¿Delle nuove misure beneficer&#224 tutta l”industria delle telecomunicazioni europea¿ ha concluso Liikanen. Il problema spam, d”altronde, &#232 gi&#224 ben presente alle autorit&#224 italiane.

Intervenendo alla conferenza stampa Stefano Rodot&#224, presidente dell”Autorit&#224 Garante per la protezione dei dati personali, ha evidenziato come nella lotta alle mail indesiderate l”Italia abbia gi&#224 fatto tanto, anche se servirebbero ancora pi&#249 impegno e risorse.

¿L”Italia ha introdotto tempestivamente la legislazione – ha spiegato Rodot&#224 – in quanto ha trasposto la direttiva in modo tale da consentire all”Autorit&#224 di intervenire in modo pi&#249 efficace di quanto non possano fare altre istituzioni¿.

Erkki Liikanen, in conclusione, ha proposto di organizzare un seminario per gennaio prossimo a Bruxelles, sotto l¿egida dell¿Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), per incoraggiare la comunit&#224 internazionale ad adottare delle guidelines contro lo spam.

E¿ stata anche gi&#224 depositata la richiesta che lo spamming sia iscritto all¿ordine del giorno del summit mondiale della Societ&#224 dell¿informazione, che si terr&#224 dal 10 al 12 dicembre a Ginevra.

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