Dalla California nuova legge per la protezione dei dati personali su Internet. Scettici gli esperti

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E¿ entrata in vigore in California una legge che obbliga le aziende Internet ad avvertire tempestivamente gli utenti registrati nel caso in cui qualcuno si introduca nel sistema informatico per sottrarre o manipolare le informazioni contenute nella banca dati.

Votato nell¿agosto del 2002, il Security Breach Information Act (SBIA) rappresenta una vittoria per i consumatori poich&#233 la legge &#232 stata fortemente osteggiata dalle associazioni degli industriali. Le aziende inadempienti, infatti, potranno essere perseguite in sede civile. Unica scappatoia prevista: la legge non pu&#242 essere applicata se i dati compromessi sono cifrati.

L¿SBIA, dunque, &#232 il primo passo verso la responsabilizzazione delle imprese di fronte al problema delle sempre pi&#249 frequenti incursioni di pirati informatici nei database contenenti i nomi e i dati personali (indirizzo,numero di carta di credito, codice fiscale¿) degli utenti. Anche se, dicono gli analisti, la sola cifratura dei dati non pu&#242 risolvere il problema, poich&#233, i punti deboli nei sistemi informatici sono tanti. I furti, poi, dovranno essere regolarmente denunciati alle autorit&#224 perch&#233 gli utenti possano procedere alla denuncia, e chiss&#224 se tutte le imprese lo faranno¿

Secondo molti addetti ai lavori, infatti, le compagnie non sarebbero preparate a indirizzare notifiche ai clienti. Bruce Schneider, responsabile tecnologico della Counterpane Internet Security &#232 convinto che l”SBIA far&#224 la stessa fine dell”Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA), una legge federale entrata in vigore ad aprile che impone ai fornitori di cure sanitarie di proteggere i dati medici dei pazienti: “Con la gente sottoposta all”HIPAA che sta aspettando di vedere se qualcuno viene perseguito, perch&#233 spendere soldi finch&#233 non sai qual &#232 il rischio?”.

¿Le imprese che hanno ottimizzato i propri sistemi di sicurezza non dovrebbero avere niente da temere¿, dice Ray Wagner, di Gartner Research. Tra queste, eBay, che ha sempre notificato agli utenti nell¿eventualit&#224 di manipolazioni all¿interno della banca dati.

Lo scorso anno, secondo i dati della Federal Trade Commission, sono stati 162.000 i consumatori che hanno denunciato il furto della propria ¿identit&#224 digitale¿: il bersaglio pi&#249 frequente (42%) &#232 il numero di carta di credito. Il 22% delle denunce riguardava invece l¿uso non autorizzato del proprio numero telefonico o dei propri dati per ottenere servizi di pubblica utilit&#224 o per chiedere lavoro.

Anche per i pirati, comunque, si preannunciano tempi duri: Oleg Zezev &#232 stato infatti condannato a quattro anni di prigione per essersi introdotto nel sistema informatico del gruppo di consulenza finanziaria Bloomberg nel tentativo di sottrarre 200.000 dollari alla societ&#224 e al suo fondatore Michael Bloomberg.

La pena &#232 la pi&#249 dura mai inflitta per un caso di pirateria informatica e si &#232 resa necessaria, ha riferito il giudice Kimba Wood, vista ¿¿la gravit&#224 del reato, che minaccia il commercio internazionale e l¿integrit&#224 dei dati sui quali la comunit&#224 finanziaria conta per i suoi affari¿.

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