La pirateria continua a pesare sul mercato dell¿industria discografica

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Continua la lenta erosione del mercato del disco. Il processo iniziato nel 1997 non ha ancora invertito la rotta. Anzi si &#232 ampliato.

Dopo una contrazione del 5% nel 2001, il calo del mercato discografico &#232 arrivato al 7% a 32 miliardi di dollari (un po¿ meno di 30 miliardi di euro) nel 2002. In totale, la flessione arriva all¿8%.

Per quanto riguarda le specifiche aree geografiche, la Federazione internazionale dell¿Industria Fonografica (IFPI) mette l¿accento sul terzo ribasso di fila registrato sul mercato americano, dove che le vendite degli album sono cadute del 10%.

Il Giappone, per il quale l¿IFPI calcola 236 milioni di copie illegali di Cd per il 2002, ha visto il mercato contrarsi del 9%. Percentuale quasi uguale per la Germania.

Per spiegare questo situazione preoccupante, l¿IFPI ripete lo stesso discorso dello scorso autunno, quando aveva dovuto spiegare il ribasso semestrale del 9,2%.

A creare i maggiori problemi alle case discografiche &#232 la pirateria, quella effettuata della Rete con lo scaricamento di musica e quella delle copie illegali di Cd, a questo si aggiunge l¿incertezza del mercato in genere.

L¿IFPI aggiunge la concorrenza degli altri comparti dell¿Industria dell¿entertainment.

Ma l¿IFPI evidenzia punta il dito proprio sul dilagante fenomeno della pirateria Internet, ritenuto il principale responsabile di questa crisi.

L¿oscuramento di Napster, nel giugno 2001, &#232 stato un fatto meramente simbolico. Il filesharing su Internet continua su altri siti ¿ come Kazaa o Aimster ¿ come continua la riproduzione illegale di Cd.

La battaglia dei produttori non &#232 ancora finita. L¿IFPI precisa che: ¿L¿industria ha intensificato la sua lotta contro la pirateria musicale, con un aumento delle azioni legali contro i servizi di pirateria e con campagne rivolte ai pirati informatici, alle scuole e alle universit&#224¿.

Tuttavia, la Federazione ritiene che se le cassette (-36%), i single (-16%) e i Cd (-6%) hanno perso terreno nelle vendite, il fatturato dei video musicali &#232 aumentato del 9%.

Il dinamismo di questa segmento non sar&#224 tuttavia sufficiente a risollevare le sorti dell¿intero comparto per quest¿anno.

Jay Berman, il presidente di IFPI, ritiene che l¿industria del disco dovrebbe ancora una volta tassarsi per il 2003 del 5%.

Andy Lack, direttore generale di Sony Music ha dichiarato il mese scorso: ¿Siamo preparati a un ribasso del fatturato di settore tra il 13 e il 15%¿.