L¿Assinform conferma le previsioni: mercato italiano dell¿ICT in calo

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Le previsioni lanciate dall¿Assinform (Associazione Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l”Informazione e la Comunicazione) nel settembre scorso sembrano essersi puntualmente avverate: dopo anni di crescita sostenuta, la domanda aggregata nel settore ICT cala. Complici l”esaurimento dei grandi investimenti nelle telecomunicazioni, la maturazione del mercato della telefonia cellulare, la caduta della domanda di informatica nelle imprese e nelle famiglie. Secondo l¿Assinform, che il 3 marzo ha comunicato i dati relativi all”andamento del mercato italiano dell”ICT, pesano anche i ritardi dei programmi del Governo.

¿Quello che per primi avevamo previsto, &#232 purtroppo divenuto realt&#224 a fine anno – ha esordito il Presidente di Assinform, Giulio Koch – Nel 2002, dopo anni di crescita sostenuta, la domanda aggregata di informatica e telecomunicazioni si &#232 addirittura contratta, risultando pari a 60.206 milioni di Euro, contro i 60.503 del 2001.¿
Si tratta di una contrazione contenuta (-0,5%), ma significativa. Va infatti raffrontata con la crescita dell”8,3% del 2001 e del 12,8% del 2000 e interpretata alla luce della frenata di tutte e due le componenti del mercato: telecomunicazioni e informatica. Le telecomunicazioni hanno generato nel 2002 un volume d”affari pari a 40.170 milioni di Euro, in crescita di un +0,4% (contro l”8,5% del 2001 e il 12,9% del 2000). L”informatica si &#232 attestata a quota 20.036 milioni, con una regressione del -2,2% (contro una crescita dell”8 % nel 2001 e del 12,6 nel 2000).

¿Il 2002 – ha precisato Koch – ha visto esaurirsi un ciclo di sviluppo importante, che aveva permesso al nostro Paese di recuperare, almeno parzialmente, i ritardi accumulati negli anni precedenti.¿ Dal 2002, infatti, il mercato italiano dell”ICT non fa pi&#249 eccezione in Europa (media -0,4%). Accusa i colpi di un quadro macroeconomico stagnante, che induce le imprese a contenere gli investimenti in informatica, mentre viene a mancare l”effetto volano dei grandi investimenti in infrastrutture di telecomunicazione e mentre anche la telefonia mobile mostra segni di maturazione.
¿A tale frenata hanno contribuito anche le mancate spinte, attese dai programmi di Governo¿ – ha aggiunto Koch ¿ ¿La Legge Finanziaria, come da noi denunciato in autunno, lascia pochi spazi agli investimenti ICT, introducendo viceversa una ferma volont&#224 di razionalizzazione, soprattutto nel settore pubblico, senza la necessaria selettivit&#224 delle spese da tagliare, a scapito dell”efficienza del sistema.¿ Secondo Koch, ¿Il problema supera gli interessi del settore e va affrontato a tutti i livelli: istituzionale, perch&#233 gli investimenti ICT sono necessari per tener fede all”impegno di innovare e creare posti di lavoro; e imprenditoriale, perch&#233 non c”&#232 futuro per le imprese che esitano ad investire in risorse essenziali per la loro crescita.¿

Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting, la societ&#224 di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato ICT, ha cos&#236 commentato i dati: “L”ingresso in un nuovo ciclo, denso di incertezze, non &#232 avvenuto in modo brusco. I tassi di crescita hanno cominciato a flettere sin dal primo semestre del 2001, confermando anche il cambiamento delle forze che determinano l”andamento dei mercati. La spesa in informatica &#232 rientrata nell”ambito dei trend che governano le dinamiche degli investimenti strumentali; quella in telecomunicazioni, che interessa oramai 40 milioni di utenti, &#232 entrata nelle dinamiche proprie dei mercati di massa. Nei prossimi anni la crescita del mercato ICT sar&#224 funzione sempre pi&#249 stretta del quadro congiunturale e della capacit&#224, nell”ambito delle telecomunicazioni, di introdurre novit&#224 significative sul fronte dei servizi.¿

Per maggiori informazioni vai su:
www.assinform.it/aree_sx/informazioni/eventi/evento_03-03-03.htm