Pirateria, l´Asia costa a Hollywood 640 milioni di dollari

di Raffaella Natale |

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L’attività criminale in Asia, utilizzando tecnologie di ultima generazione, ha prodotto ed esportato nel 2002 copie piratate degli ultimi successi cinematografici, cagionando un danno di 640 milioni di dollari all’industria cinematografica di Hollywood.

Michael Ellis, direttore per la regione asiatica della Motion Picture Association (MPA), ha dichiarato alla stampa che le leggi troppo permissive e le ultime trovate in tema di riproduzione di film hanno fatto perdere a Hollywood il 6% delle sue entrate.

“…L’Asia è veramente il centro della pirateria e sta distribuendo i suoi prodotti illegali in tutto il mondo”, ha detto Ellis che rappresenta nel continente asiatico alcune majors di Hollywood, come Walt Disney Co, Sony Picture Entertainment Inc, Twentieth Century Fox e Warner Bros, nella loro lotta per combattere il fenomeno della pirateria, che è ormai una realtà preoccupante nella regione.

“…Nel 2001, il 98% dei casi di pirateria dei dischi è stato localizzato in Asia. E posso dire anche che il 99% dei dischi sono stati duplicati qui” aggiunge Ellis.

Ma mentre la MPA sostiene che Taiwan e la Malesia sono “centri primari” per l’esportazione di CD pirata, Ellis contrappone che è l’immensa popolazione cinese ad alimentare il boom della pirateria.
Ellis, che si trova a Bangkok per una conferenza con dei funzionari locali per discutere del fenomeno della pirateria, ha detto che il tasso di questa attività illegale in Thailandia, che si aggira intorno al 70%, la rende una delle urgenze su cui intervenire nell’anno.

Durante i colloqui avuti col vice ministro del Commercio thailandese Wattana Muangsuk, una delegazione della MPA ha fornito una lista delle fabbriche che producono dischi pirata e ha chiesto al paese di approvare al più presto delle leggi antipirateria.