Rupert Murdoch sfonda la muraglia cinese

di Raffaella Natale |

Mondo


Dopo anni di resistenza, la Cina apre finalmente le sue porte a Rupert Murdoch.
Almeno quelle dei suoi hotel. Xingking Weishi, il canale di intrattenimento in mandarino del bouquet satellitare Star Tv, filiale controllata al 100% dalla News Corporation, sta per ricevere l’autorizzazione a trasmettere negli hotel di lusso e nei complessi residenziali.
In totale, Xingking Weishi si potrà vedere in 500.000 camere e si riferirà prima di tutto ad un pubblico di cinesi espatriati e di stranieri.

Si è ancora lontani dalla diffusione di massa, ma è pur sempre un inizio, una bella vittoria per Rupert Murdoch che consolida la propria posizione sul mercato cinese.

Lo scorso anno, il canale di informazione InfoNews, proprietà del gruppo Phoenix Television Holding, di cui la News Corp detiene il 37.6%, s’era visto accordare lo stesso tipo di autorizzazione.

Per altro, Murdoch ha già firmato a fine dicembre un’intesa per produrre dei programmi televisivi con il gruppo cinese Hunan Broadcasting Group, che accelererà l’inserimento in Cina.

Le autorità politiche locali considerano la Tv come un mezzo di propaganda, per questo è strettamente controllata.

Se la News Corp è il solo gruppo di media internazionale ad aver saputo conquistare la Cina, è grazie alla perseveranza e al senso politico di Murdoch.
Sposato ad una cinese, suo figlio è a capo di un’impresa cinese, l’australiano conosce bene la cultura locale.
Per questo sa bene che i propri notiziari devono astenersi dal commentare il regime comunista e il sesso.

Da un mese la News Corp (216 miliardi di franchi di capitale e 84 miliardi di fatturato) ha aperto un ufficio a Pechino, con l’ambizione non celata di costruire un impero di comunicazione in Cina, in collaborazione con l’ufficio di propaganda di Stato.
Il gruppo di Murdoch potrebbe diventare il numero uno della Pay TV in Cina, grazie all’entrate realizzate in Gran Bretagna.