Napster è tornato

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Novit&#224 per gli internauti appassionati di musica online, la societ&#224 Napster &#232 stata rilevata dal produttore di software Roxio Inc..

Napster aveva sollevato diverse polemiche tra le case discografiche, perch&#233 concedeva agli utenti la possibilit&#224 di file sharing di MP3 musicali.

Il tribunale fallimentare del Delaware ha dato il via libera alla vendita.
La notizia sarebbe stata riferita da Rick Chance, direttore di Trenwith Securities, la societ&#224 d”investimenti statunitense che si occupa dell”operazione.

Chance ha dichiarato che al termine di una complessa procedura, nel corso della quale sono state sollevate numerose obiezioni, il tribunale che deve supervisionare la vendita dei beni di Napster, dopo che la societ&#224 ha avviato la procedura fallimentare all”inizio di quest”anno, ha detto s&#236 alla vendita.

L”operazione &#232 stata conclusa per una somma di circa 5.3 milioni, versati una parte in contanti e una parte in azioni da Roxio, che per&#242 non si accoller&#224 i debiti della societ&#224.
Il gruppo rilever&#224 il portafoglio tecnologico di Napster, compreso nome e marchi.

In una dichiarazione la societ&#224 Roxio, che che ha sede in California, ha annunciato che nei prossimi mesi annuncer&#224 il suo business plan per lo sviluppo di Napster.

Erano circa sei i possibili acquirenti interessati a Napster, tra loro la societ&#224 con base a Barcellona Private Media Group, colosso dell”intrattenimento per adulti.
Alcune fonti vicine al dossier hanno rivelato che tra gli oppositori alla cessione a Roxio c”erano due fornitori di tecnologie e l”ex presidente di Napster John Fanning, che sosterrebbe di detenere i diritti di alcune della propriet&#224 intellettuali della compagnia.

La Trenwith ha raggiunto un accordo con Roxio dopo una lunga serie di cicli di negoziati con diverse controparti.
L”obiettivo dell”intesa approvata, ha detto Chance, &#232 quello realizzare un piano per raccogliere fondi da destinare ai creditori della compagnia.

Alcuni osservatori ritengono che la cifra sborsata da Roxio sia piuttosto bassa rispetto ad un servizio, che quand”era al culmine aveva attirato decine di milioni di giovani internauti, un gruppo estremamente appetibile per le case discografiche intenzionate a stabilire con loro un rapporto corretto.

Trenwith Securities all”inizio aveva chiesto per la tecnologia Napster 6 milioni di dollari.
Le principali case discografiche avevano fatto causa a Napster lamentando forti cali di vendite di dischi come conseguenza della pirateria musicale online, accusando di violazione di diritti d”autore Napster, che di fatto aveva dovuto chiudere nel luglio 2001.

Nel bel mezzo della battaglia legale, un colosso della musica, il gruppo Bertelsmann, aveva deciso di investire decine di milioni di dollari nel servizio, puntando ad un ritorno del pubblico globale di appassionati di musica.

Ma Napster si trov&#242 a corto di denaro prima di trovare il modo per legittimare la sua tecnologia e far pagare agli utenti la musica scaricata.

In settembre il tribunale fallimentare aveva bloccato il tentativo di Bertelsmann di acquisire le propriet&#224 di Napster.

Roxio, che produce una serie di software che consentono agli utenti di copiare e stampare musica, foto, video, CD e DVDs, ha allargato il suo raggio d”azione nell”ultimo anno per permettere di registrare e condividere media digitali.