Francia, il CNIL rivela i nomi dei cinque specialisti dello spam

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Il CNIL (Conseil National de l`Informatique et des Libert&#233s) ha ricevuto in tre mesi 320.000 mails di protesta contro lo spam.

La notizia far&#224 la felicit&#224 degli internauti, sempre pi&#249 infastiditi dall`invasione del loro box di lettere di spam, inviate da societ&#224 poco scrupolose, con le quali i destinatari, tra l`altro, non hanno mai avuto alcun contatto.

Il CNIL ha deciso di aprire le ostilit&#224 contro gli addetti a questa pratica molto contestata, denunciando cinque societ&#224 coinvolte nella pratica di invio di spam.

Queste societ&#224 sono Alliance Bureatique Service (ABS), un programmatore di software, il quale raccoglie gli indirizzi elettronici, Suniles, Le Top 50, promotore di siti pornografici, BV Communication, promotore di un sito Web e di servizi di incontri telefonici e Great-Meds.com, un sito americano di vendita in rete di prodotti farmaceutici.

Il tribunale di Parigi deve adesso decidere l`opportunit&#224 di aprire o no l`istruzione del caso contro le societ&#224 coinvolte.
I dirigenti delle societ&#224 denunciate rischiano teoricamente fino a cinque anni di prigione e 300.000 euro di multa per violazione dell`articolo 226.18 del codice penale francese.

Questo in nome del diritto d`opposizione di cui godono tutti gli individui, a preservare la propria privacy.
Per essere applicate, queste sanzioni, bisogna individuare i diretti responsabili e portarli davanti ad un tribunale francese.

L`iniziativa del CNIL &#232 uno dei risultati dell`operazione avviata a luglio dal Consiglio, per la raccogliere le testimonianze degli internauti, con l`invio all`indirizzo spams@cnil.fr, delle mails di spam.

L`indirizzo ha ricevuto 320.000 messaggi in solo tre mesi, una media di 3.500 al giorno.

Lo studio statistico del caso ha messo in rilievo il carattere internazionale dello spam, l`85¿ dei messaggi sono redatti in inglese, l`8¿ arrivano dall`Asia e solo il 7¿ sono scritte in francese.

Inoltre si &#232 dimostrato come lo spam &#232 largamente legato alla promozione di siti o prodotti pornografici.

Appare, infine, secondo il CNIL, come la pratica sia essenzialmente usata da piccole imprese che utilizzano il web come vettore di comunicazione commerciale, efficace e poco oneroso.