Francia: l¿UE intervenga per salvare le TLC

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Il ministro francese Francis Mer &#232 alla disperata ricerca di un piano di sostegno finanziario per rilanciare il settore delle telecomunicazioni. Egli &#232 convinto, tuttavia, che debba intervenire l¿Unione Europea, colpevole di aver fallito nella gestione del dossier UMTS. I prezzi, sia delle licenze che delle infrastrutture, sono lievitati senza controllo e correggere i danni che ne sono derivati per l¿intero settore industriale rientra nei doveri delle istituzioni comunitarie.

La questione verr&#224 dunque sottoposta all¿attenzione europea entro la fine del mese d¿ottobre perch&#233 si intervenga a capovolgere la tendenza dei mercati prima che sia troppo tardi.

Le idee che si vorrebbero proporre sono tante: prima di tutto, in sede europea, ci si batter&#224 per la creazione di un fondo comunitario per le infrastrutture che potrebbe aiutare indirettamente i fornitori sovvenzionando gli operatori o le collettivit&#224 locali. Queste ultime, in particolare, si preparano ad investire fino a 2 miliardi di euro che potrebbero essere recuperati utilizzando i fondi europei per lo sviluppo regionale (Feder)

Un¿altra pista potrebbe essere quella dell¿ammorbidimento dei termini dei contratti stipulati al momento dell¿acquisto delle licenze UMTS. Si potrebbe anche incrementare il sostegno economico per le sperimentazioni di nuove tecnologie come il Wi-Fi.

Non sar&#224 comunque un¿impresa facile per l¿Unione che dovr&#224 ascoltare i pareri di tutte le parti coinvolte che, pur divergendo su molti punti, sono, comunque, d`accordo nell¿accusare le istituzioni comunitarie dell¿attuale situazione delle telcos: vista, infatti, l¿impossibilit&#224 di avere indietro i soldi spesi per le licenze (circa 150 miliardi di euro), l¿Europa dovrebbe almeno impegnarsi a limitare le conseguenze della sua politica ritenuta troppo ¿lassista¿.

Alcuni osservatori sono, tuttavia scettici riguardo l¿effettiva utilit&#224 delle misure economiche proposte, ritenute troppo deboli per assicurare il rilancio di un settore che ancora non riesce a vedere la fine del tunnel.