Internet delle cose, un mondo più accessibile ai disabili con il B10Mouse

di Flavio Fabbri |

Internet of things e dispostivi di comunicazione indossabili, la startup milanese B10NIX lancia B10Mouse per consentire ai disabili di gestire apparecchi in casa usando la voce, il movimento degli occhi e della testa.

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IoT_B10NIX

La tecnologia ha da sempre un ruolo centrale nella nostra società: ci permette di superare ostacoli fisici sempre più grandi. Dalle gallerie nelle montagne agli edifici che si innalzano verso il cielo anche per centinaia di metri, dagli aerei ai vettori spaziali, fino alla possibilità di comunicare in tempo reale con più persone in diverse parti del mondo.

 

In tale contesto va inserita anche la tecnologia B10Mouse, che offre la possibilità a chi purtroppo non è in grado di muoversi (parzialmente o totalmente) di interagire con gli oggetti presenti in una stanza (e in prospettiva anche all’esterno), grazie ad un semplice mouse connesso ad un sistema per l’internet delle cose domestica.

 

Il progetto sviluppato dalla startup B10NIX, nata e cresciuta per iniziativa di tre ingegneri under trentacinque di Milano, consente a chi affetto da disabilità di usare un Pc, accedere a internet e usare uno smartphone anche da fermo. Una tecnologia a basso costo che in sostanza permette di interagire con apparecchi e dispositivi elettrici ed elettronici attorno a noi tramite la voce, il movimento degli occhi e della testa (praticamente il sistema Kinect di MIcrosoft).

 

Parliamo di persone anche non in grado di muoversi completamente e che quindi possono in questo modo dare comandi vocali al telefono, il tablet, le luci di casa, il sistema che regola i riscaldamenti e il condizionatore d’aria, il televisore e qualsiasi altra cosa li circondi e gli sia necessaria nella quotidianità.

 

Come hanno spiegato a Linkiesta i tre startupper alla guida di B10NIX, Paolo Belluco, Alessandro Mauri e Flavio Mutti, l’idea di progettare un mouse per l’internet delle cose è nata osservando la vita dei disabili presso la sede dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) di Milano.

 

Grazie all’osservazione diretta e alle testimonianze delle persone che ogni giorno combattono con sedie a rotelle e altri scomodi supporti, necessari al più piccolo movimento, i tre ingegneri di B10NIX hanno immaginato un dispositivo che fosse in grado di replicare la centralina di comando delle carrozzine anche in ambiente domestico.

 

Internet delle cose e dispositivi indossabili sono i due settori che in questo caso offrono grandi prospettive di miglioramento della qualità della vita, soprattutto per chi affetto da disabilità motoria. Oltre al mouse per il controllo della casa, la startup ha anche lanciato il WISE (Wearable Interactive System), ovvero una specie di esoscheletro molto sottile, dal design moderno e facile da indossare, per il monitoraggio dei nostri movimenti e per ‘leggerli’.

 

Con WISE si possono analizzare i segnali biometrici del corpo (quindi anche in chiave healthcare) e sfruttarli per comunicare con altri apparecchi tramite appropriate interfacce.

 

B10NIX si è aggiudicata l’anno scorso il Premio Speciale Unicredit “Talento Delle Idee – Premio Gaetano Marzotto“, per una nuova impresa sociale e culturale. Con il progetto WISE è stata invece finalista al Pioneers Challange 2013.