Digital Cinema

di Teresa Di Maio |

Global and European roll-out, business models and forecasts to 2012

REPORT

Di ScreenDigest
Pubblicato a dicembre 2007
Pagine 176
Prezzo 2490.00 £

Il cinema è inserito nel processo che riguarda la convergenza degli schermi di tutto il mondo in dispositivi adatti alla proiezione digitale.

Tuttavia, dal momento che lo sviluppo è iniziato seriamente nel 1999, numerosi sono stati i problemi incontrati nel sostituire la trasmissione analogica ben radicata: tra le tante difficoltà, ad esempio, c’è stata quella di stabilire chi doveva pagare per questa conversione e come e chi avrebbe dovuto intraprenderla.

La pubblicazione delle specifiche tecniche da parte di un gruppo statunitense nel 2005 ha portato questo territorio in vantaggio nella prima fase di lancio e di lo ha reso un significativo precursore su gran parte del mondo.

Attualmente il panorama si è evoluto e siamo in una fase in cui sono state gettate le basi per poter dare vita ad un sostanziale sviluppo anche in Europa: questo rapporto analizza i modelli di business in corso di elaborazione, la proposta di valore sia per gli espositori che per i distributori, le prossime sfide per le compagnie di sviluppo, la velocità di adozione prevista da parte di tutti i territori nonché quali saranno i territori e le imprese che apriranno la strada.

Alla fine del 2007, il 5,5% di tutti gli schermi mondiali sono stati convertiti al digitale e si prevede che entro il 2012 questa percentuale raggiungerà il 48%.

Il modello di business dominante per la conversione digitale è il Virtual Print Fee, ma vi possono essere altri modelli efficaci per l’ingresso sul mercato.

A condurre l’andamento del mercato sono gli Stati Uniti, ma un significativo coinvolgimento del governo sta portando avanti anche altri paesi come la Cina, il Regno Unito e la Norvegia.
Nonostante la quasi totale adeguamento al digitale degli studios americani, uno dei principali ostacoli da superare in Europa, al di fuori del modello di business, è la fornitura di arthouse e di contenuti europei.

I principali beneficiari finanziari, certamente a breve termine, sono i distributori anche se il 3D digitale e i contenuti alternativi stanno costituendo l’inizio di un caso di business convincente per gli espositori.

La conversione digitale comporterà un costo approssimativo di 10 miliardi di dollari in tutto il mondo nei prossimi dieci anni.