Per la Ue legittimo il decreto Salva-Rai, ma necessaria una doppia contabilità. Gasparri ¿l¿Italia si è già allineata¿

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Archiviato il dossier aperto nel 1999 dalla Commissione Ue sulla Rai, a seguito di una denuncia presentata da Mediaset per sospetta violazione delle norme Ue in materia di aiuti di stato.

Conforme, quindi, alle normative comunitarie in materia del decreto legge 558 del 1993, il cosiddetto decreto Salva-Rai.

Il provvedimento consent&#236 all”azienda di viale Mazzini sgravi sulle imposte relative alla rivalutazione dei beni iscritti nel bilancio 2003, per un importo pari a 677 miliardi di vecchie lire.

Nessuna incompatibilit&#224 con le rigide norme dell¿Unione in materia di sussidi pubblici neanche per quanto riguarda l”iniezione di 100 miliardi di vecchie lire versate dall”IRI alla Rai, prevista in un decreto legge del 1992.

Il canone finora percepito dalla Rai &#232 legittimo e non costituisce un illecito aiuto di Stato, ma l”azienda televisiva pubblica deve migliorare la trasparenza del proprio sistema di finanziamento prevedendo un meccanismo di doppia contabilit&#224 che consenta di scindere i costi del servizio pubblico da quelli dei programmi commerciali.

E” questa la conclusione cui – secondo fonti vicine al dossier – &#232 giunta la Ue dopo oltre quattro anni di indagini.

Monti, avrebbe concentrato l¿esame, in primo luogo, sul principale sistema di finanziamento della Rai: il canone pubblico.

Alcune fonti vicine al dossier avrebbero rivelato alla stampa italiana, che per la Commissione tale ¿aiuto non ha sovra-compensato la Rai e per tale ragione &#232 compatibile¿ con la normativa europea in materia di aiuti di stato.

L”Antitrust europeo ha dimostrato che il denaro ricevuto dalla Rai grazie al canone ¿non &#232 superiore al costo netto¿ che l¿emittente deve sostenere per svolgere il servizio pubblico. In altre parole il denaro versato dallo Stato alla Rai non &#232 stato usato per scopi commerciali, ma solamente per finanziare programmi di pubblica utilit&#224.

La Commissione ritiene, per&#242, che il sistema di contabilit&#224 debba comunque essere migliorato, proprio per evitare nuove, future indagini dell”Antitrust.

Si parla, infatti, di una lettera che la Direzione generale della concorrenza invier&#224 nei prossimi giorni alle Autorit&#224 italiane, per chiedere di mettere in atto ¿misure appropriate¿ allo scopo di ¿migliorare la trasparenza¿ dell”attuale meccanismo di finanziamento della Rai ed evitare cos&#236 ¿sovra-compensazioni¿.

Nella missiva, secondo quanto si &#232 appreso, gli uomini di Monti evidenzieranno che nel sistema di finanziamento della televisione pubblica ¿sono necessarie trasparenza e proporzionalit&#224¿.

Bruxelles chieder&#224, in sostanza, alle Autorit&#224 italiane che la Rai si impegni ad adottare un sistema di ¿doppia contabilit&#224¿ che consenta di distinguere i costi sostenuti per il servizio pubblico da quelli dovuti all”attivit&#224 commerciale.

Una richiesta che, secondo il governo italiano, &#232 gi&#224 stata soddisfatta.

¿Italia &#232 perfettamente in regola con l”annunciata richiesta di modifica dell”attuale sistema contabile della televisione di Stato, avanzata dalla commissione alla Concorrenza della Ue”, ha sottolineato il portavoce del ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri in una nota.

Aggiungendo ¿¿il governo italiano ha recepito le richieste dell”Unione europea elaborando una normativa che pone tutto il settore delle comunicazioni all”avanguardia¿.

¿L”attuate contratto di servizio siglato dalla stato e dalla Rai – ha detto oggi il portavoce del Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri – prevede gi&#224 una doppia contabilit&#224, una separazione delle entrate provenienti dal canone da quelle delle pubblicit&#224, come ribadisce, tra l”altro, il nuovo disegno di legge sul riassetto radiotelevisivo, alle ultime battute in Parlamento per la sua approvazione, che riprende il principio di trasparenza e proporzionalit&#224 nel sistema contabile dell”azienda pubblica e rilancia la Rai sulla via del pluralismo e della libert&#224 di informazione¿.

Per questo, ha aggiunto il portavoce, ¿non possiamo che essere soddisfatti¿ dell”annunciata decisione di Bruxelles.

Raffaella Natale