Unione Europea
Si torna a parlare della revisione della Direttiva Tv senza Frontiere, questa volta a farlo è il Mobile Entertainment Forum (MEF), sottolineando che gli emendamenti proposti alla normativa Ue potrebbero ridurre la competitività del mercato e i livello di innovazione.
La Commissione Ue ha suddiviso il concetto di televisione in due tronconi, “Tv lineare”, ossia la Tv tradizionale, e “Tv non lineare”, ovvero tutto quello che si può guardare scaricandolo da Internet a richiesta, pagando o gratuitamente, sul proprio Pc. Ma, secondo le modifiche apportate, le regole previste per la Tv dovrebbero essere estese ai servizi multimediali mobili, compresa la Tv mobile e il video on demand.
IL MEF ha, quindi, presentato un documento all’attenzione di Viviane Reding, Commissario Ue per la Società dell’informazione e Media, nel quale si evidenzia la necessità di modificare tari norme che rischiano di soffocare il mercato europeo della Tv mobile.
Secondo il Mobile Entertainment Forum, che rappresenta fornitori di contenuti e broadcaster, la priorità assoluta è capire che il livello di pubblicità stabilito per i media tradizionali non po’ essere applicato anche ai servizi mobili.
La Direttiva prevede una regolamentazione improntata su durata, frequenza e adeguatezza della pubblicità da contenuti, target e tempo.
Prima di tutto, il documento MEF sottolinea la difficoltà a rispettare e applicare questi emendamenti.
Anche all’interno di un’area geografica ridotta, alcuni contenuti possono essere trasmessi in modo lineare o non lineare, a seconda del tempo e della distribuzione.
Risulta, quindi, poco pratico supporre che le stesse regole possano applicarsi alla pubblicità connessa ai contenuti distribuiti e guardati in questo modo incontrollabile. Secondariamente poi, una normativa pesante potrebbe contribuire a una pressione finanziaria che stroncherebbe l’industria nascente invece che incoraggiare gli investimenti in innovazione.
In più, la natura dei servizi on-demand necessita una notevole capacità di rete, sia per contenuti video scaricati dalle reti 3G che per la costruzioni di network appositi. Questo comporta notevoli investimenti.
Il documento MEF evidenzia anche le nuove sfide finanziarie a cui saranno chiamati i fornitori di servizi e le nuove piattaforme.
Diversamente dai broadcaster tradizionali, non godono di un canone pubblico o entrate fisse di pubblicità.
Questa industria emergente ha bisogno di uno spazio per affermarsi prima di essere soggetta alla legislazione supplementare.
Patrick Parodi, presidente del MEF, ha dichiarato: “Riteniamo che un quadro legislativo efficace creerà le basi per promuovere la tecnologia e sevizi di innovazione, riteniamo però che gli emendamenti alla Direttiva Tv senza Frontiere risultano prematuri e potrebbero soffocare la nascente industria dell’entertainment mobile”.
Parodi ha aggiunto, “Le nuove applicazioni mobili, specie quelle che riguardano video e musica, stanno crescendo in modo esponenziale nel mondo”.
Il presidente del MEF ha anche ribadito che, “perché l’Europa diventi una regione a forte crescita di questi servizi, bisognerà adottare un quadro legislativo che fornisca lo spazio sufficiente affinché questi trovino un poso sul mercato e si sviluppino sulla base dei bisogni dei consumatori”.
Il documento del MEF termina asserendo la necessità che gli Stati membri garantiscano l’esclusione dei servizi multimediali mobili dagli obblighi regolamentari per consentire che si sviluppino al meglio.