Il compromesso

Ue, trovato accordo sul clima: W.Hoekestra(CE)”Competitività e sostenibilità procedano insieme”. Fratin “Accolte le proposte italiane”

di |

Il Consiglio straordinario per l’Ambiente e il Clima dell’Unione Europea ha raggiunto un'intesa sugli obiettivi climatici da portare al vertice internazionale COP30, ossia ridurre del 90% le emissioni di gas serra entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990.
Tra i punti di compromesso, l’aumento dal 3% al 5% dei crediti internazionali, per rispondere alle richieste di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, preoccupati per l’impatto su industria e competitività.

Ridurre del 90% (rispetto ai valori del 1990) le emissioni di gas serra entro il 2040. Un obiettivo ambizioso e uno step necessario per non perdere la credibilità dell’Unione Europea nella lotta al cambiamento climatico. Il risultato che il Consiglio straordinario per l’Ambiente ed il Clima è riuscito a raggiungere il 5 novembre, a pochi giorni dall’inizio dei lavori del vertice internazionale COP30, può essere considerato una vittoria dopo mesi di negoziazione. Un’intesa costata due giorni di lavoro serrato nei Palazzi del potere di Bruxelles, che fortunatamente, al di là delle previsioni, lascia invariati gli obiettivi originari pur introducendo alcuni elementi di flessibilità. 

Oggi abbiamo raggiunto un accordo pragmatico, ambizioso, che garantisce rapidità e al tempo stesso flessibilità” ha dichiarato in Conferenza stampa a margine dell’incontro Wopke Hoekstra, Commissario europeo per l’azione per il clima. 

Al centro di tutto questo c’è la necessità – ha ribadito – che competitività, clima e indipendenza procedano insieme, mano nella mano. Tutti e tre sono elementi essenziali, e dobbiamo assicurarci che nessuno di essi venga perseguito a scapito degli altri.

Questo è ciò di cui l’Europa ha bisogno: competitività, sostenibilità e indipendenza”.

I dettagli dell’accordo sul clima

Nel dettaglio, il Gruppo dei 27 ha dato il proprio consenso ad una nuova NDC (Contribuzione Determinata a Livello Nazionale) con un target compreso tra 66,25% e 72,5%, e concordato un Piano che contempla un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040, con un contributo domestico dell’85% e internazionale del 7,5%

Gli Stati membri hanno, inoltre, deciso di posticipare di un anno l’attuazione dell’ETS 2 e di adottare ulteriori misure per renderlo più efficace. L’accordo prevede una clausola di verifica della legislazione ogni cinque anni.

Questo obiettivo è coerente con la scienza. È necessario non solo per dimostrare la nostra leadership globale in materia di clima, ma anche per fornire un orientamento chiaro alle imprese e una direzione solida per il periodo successivo al 2030” ha dichiarato il ministro danese Lars AAGAARD.

Ma qual è il compromesso raggiunto in nome della competitività?

Un compromesso che strizza l’occhio all’industria

L’Unione, in risposta alle crescenti pressioni esercitate da quei Paesi, tra cui l’Italia, che intravedevano nelle misure proposte dei freni per industria e competitività, dall’iniziale 3% è passata al 5% di cosiddetti crediti internazionali, riducendo di fatto all’85% l’obiettivo a livello domestico.

“ Il nuovo obiettivo al 2040 rappresenta la prossima tappa verso la neutralità climatica. Esso offre inoltre un chiaro quadro di riferimento per gli investimenti di cui le nostre industrie hanno bisogno. Molte aziende ci hanno chiesto di fornire una direzione chiara, un “Nord” verso cui orientarsi: ora lo abbiamo fatto” ha affermato il Commissario europeo.

Hoekstra si è poi soffermato sull’importanza della competitività, sottolineando che la leadership climatica europea si traduce anche in crescita economica e in sviluppo di tecnologie pulite. Ha quindi fatto riferimento all’indipendenza dell’Unione:

La transizione verde ci renderà meno dipendenti da altri regimi e più forti sul piano industriale ed energetico – anche se, naturalmente, le interdipendenze globali restano importanti” ha aggiunto.

Secondo fonti vicine a Bruxelles hanno votato contro il compromesso, tra gli altri, l’Ungheria, la Polonia e la Slovacchia, mentre tra gli astenuti risultano Belgio e  Bulgaria

La posizione dell’Italia su clima e competitività

Il Ministro italiano dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto, in quanto sarebbero state prese in considerazione molte delle istanze italiane di cui avevamo già parlato in un precedente articolo. Il Bel Paese ha confermato, dunque, la propria posizione fondata su neutralità tecnologica, pragmatismo e sostenibilità economica e sociale.

Evitiamo approcci ideologici e obiettivi irraggiungibili” ha avvertito il Titolare dell’ambiente, annoverando alcune delle proposte accolte:

  • 1- Il target domestico è stato abbassato dal 90 all’85%, a cui si aggiunge il 5% di emissioni fuori dall’Unione grazie ai crediti internazionali (per esempio investimenti renewables piano Mattei)
  • 2- Sarà rivista la possibilità per i Paesi di utilizzare un ulteriore 5% di crediti internazionali per conseguire i loro target nazionali dopo il 2030
  • 3- Per l’ETS è stato confermato che la transizione per i settori industriali coperti dal mercato delle quote di carbonio sarà più lenta rispetto alla legge attuale.
  • 4- L’entrata in vigore dell’ETS 2 viene rinviata di un anno (2028)
  • 5- Verrà garantito più supporto per gli esportatori ai quali sarà data una compensazione equivalente alla perdita delle quote gratuite di carbonio.
  • 6- L’Italia avrà più flessibilità su come raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione, per esempio, utilizzando il settore foreste che è molto sviluppato nel nostro paese.
  • 7- Viene riconosciuto il ruolo dei biofuels nel settore trasporto su strada nell’articolato della legge clima, e misure concrete a sostegno dei produttori di veicoli commerciali pesanti nel raggiungimento dei loro obbiettivi.
  • 8- Abbiamo ottenuto che la Commissione presenterà presto la proposta di revisione del regolamento CO2 auto e che questa proposta dovrà tenere conto di questo riconoscimento.

Il Ministro Pichetto ha infine sottolineato che il nuovo impianto “segna un cambio di passo importante: l’Europa inizia a muoversi su basi più scientifiche e meno ideologiche, riconoscendo il valore di tutte le tecnologie utili a ridurre le emissioni e a rafforzare la nostra autonomia energetica e industriale”.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz