Il Consiglio dell’Autorità ha approvato, nella riunione del 27 ottobre 2025, con il voto contrario della Commissaria Elisa Giomi, l’individuazione di 14 mercati che compongono il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC).
Come previsto dal Testo Unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi, l’Autorità, con tale provvedimento definisce l’ambito soggettivo delle attività economiche che compongono il SIC, per le quali si procederà ad una valorizzazione annuale. L’impianto regolatorio risponde alla specifica esigenza di trasparenza e conoscibilità del mercato, come presupposto necessario allo svolgimento delle istruttorie volte a identificare le posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo nel sistema dei media. La pubblicazione di tale valorizzazione, inoltre, renderà edotte le imprese operanti nel medesimo Sistema circa la propria collocazione all’interno dello stesso e gli eventuali conseguenti obblighi di compliance, disponendo doveri di notifica di operazioni di concentrazione e intese al superamento delle soglie previste dalla legge.
Valori soglia delle quote di mercato
Il presidio normativo alla base della regolamentazione adottata individua i valori soglia delle quote di mercato (inter alia 50% dei ricavi in un singolo mercato e 20% dei ricavi complessivi del SIC), detenute dai soggetti attivi nel Sistema, quali indici sintomatici “di una posizione di significativo potere di mercato potenzialmente lesiva del pluralismo”, al superamento delle quali l’Autorità è tenuta ad avviare una istruttoria per l’accertamento delle posizioni lesive e, laddove confermate, ad adottare le misure idonee ad una loro rimozione.
Tutela del pluralismo
L’Autorità ha adeguato l’impianto regolatorio volto alla tutela del pluralismo ripartendo le risorse destinate a sostenerlo, prevalentemente coincidenti con gli investimenti pubblicitari ma comprendenti anche la spesa degli utenti per abbonamenti, le provvidenze e il canone per il servizio pubblico, in maniera più coerente con il settore dei media come evolutosi nel tempo. Verranno, pertanto, valorizzati annualmente il mercato della stampa i) quotidiana nazionale e ii) locale; iii) della stampa periodica nazionale; iv) delle agenzie di stampa; v) della radio e dei servizi di media radiofonici, lineari e non lineari; vi) dei servizi di media audiovisivi nazionali, lineari e non lineari, in chiaro e vii) a pagamento; viii) quelli locali; ix) il mercato della raccolta pubblicitaria cinematografica e quello x) della raccolta pubblicitaria esterna.
Inoltre, l’Autorità procederà a valorizzare annualmente il mercato xi) delle video sharing platform; xii) dei motori di ricerca online; xiii) dei social network e xiv) dei servizi di intermediazione pubblicitaria online (ad tech).
Agcom in linea con l’EMFA
In tal modo, l’Autorità si adegua anche alla recente regolamentazione comunitaria disposta con il Regolamento UE adottato l’11 aprile 2024, European Media Freedom Act (EMFA), che ha trovato applicazione a decorrere dall’8 agosto 2025, con il quale il legislatore europeo ha definito i “servizi di media” indipendentemente dalla piattaforma distributiva e delle fonti di ricavo. Il provvedimento risulta coerente per i fini di tutela introdotti dall’EMFA, anche laddove viene chiesto agli Stati membri di istituire un sistema di notifica delle operazioni di concentrazione che renda edotti i fornitori di servizi di media e i fornitori di piattaforme online che offrono accesso ai contenuti mediatici circa gli obblighi di compliance nell’ambito nazionale.


