Una tipica storia ordinaria di digital divide indotto arriva dal Baianese, dove tre comuni (Baiano, Avella, Sperone) restano scoperti e senza segnale 4G e 5G e Internet per colpa dell’ostruzionismo dei sindaci, fomentati da parte della cittadinanza. Stiamo parlando di una comunità di 16mila abitanti, dove passa l’autostrada A16 e dove si trova un rinomato sito turistico, sede del famoso anfiteatro romano di Avella, privi di copertura cellulare per l’ostruzionismo di pochi.
La denuncia arriva sulla mail di Key4biz da parte di un cittadino, che non ce la fa più a vivere senza cellulare e senza Rete. “Siamo nel 2025 e siamo ancora alle prese con problemi di digital divide, è inaccettabile. Il nostro caso è emblematico e – purtroppo – attualissimo: Baiano, Avella e Sperone, tre Comuni irpini del Mandamento Baianese, restano esclusi da una copertura mobile stabile, nonostante l’installazione (incompleta) di infrastrutture, l’esistenza di fondi pubblici PNRR e ricorsi amministrativi già definiti”, ci scrive il cittadino che chiede l’anonimato. I Comuni recalcitranti fanno troppo spesso in modo di rallentare, ostacolare e nel peggiore dei casi allontanare le tower company e gli operatori. Il paradosso è che i cittadini vogliono lo smartphone ma non le stazioni radio base.
“Il problema sono i sindaci che si lasciano influenzare da comitati cittadini che fanno leva su problemi di salute senza alcuna base scientifica legati alle emissioni – dice il cittadino – questa è cattiva informazione, sono fake news che danneggiano tutta la cittadinanza perché i sindaci si lasciano convincere”.
Pasquino (Federico II): Scollamento fra populismo e sete di connettività
Una storia che purtroppo rispecchia quella di molti altri piccoli comuni italiani, dove si vede “lo scollamento fra l’approccio populista di alcuni sindaci, indotto dalle richieste pressanti ma senza nessuna base scientifica di una minoranza e le esigenze della maggioranza della popolazione, purtroppo silenziosa e troppo spesso inascoltata, che ha sete di connettività”, dice Nicola Pasquino, Professore di Misure Elettriche ed Elettroniche, Università di Napoli Federico II.
Lo sa bene anche l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) e il Dipartimento della Trasformazione Digitale, impegnati sul territorio per sensibilizzare i piccoli Comuni sul 5G con attività di divulgazione che appaiono ancora necessarie. Bisogna sbloccare una serie di procedure e di impianti già avviate, evitando che ci siano diktat di comuni o di enti o altri soggetti pubblici e parapubblici che si frappongono con l’interesse collettivo di risolvere i problemi del digital divide e dare segnali a tutti se non basteranno i fondi del PNRR che permettono di fare circa 1300 nuovi impianti di trasmissione 5G. Occorre peraltro che le regioni ne aggiungano ad esempio utilizzando bene il fondo per la montagna o come ha fatto la Toscana il Fesr.
La denuncia
La situazione denunciata riguarda i comuni di Baiano (AV), dove c’è un traliccio INWIT installato ma mai attivato anche se a febbraio 2024 il Comune di Baiano perde il ricorso al TAR Campania – Salerno, che riconosce valido il silenzio-assenso maturato sull’istanza presentata da INWIT. Ma da allora tutto fermo.
Ancora più grave la situazione di Avella (AV). Nel 2023 INWIT ha proposto un’antenna in località Castello, poi bloccata da un’ordinanza comunale e da un nuovo regolamento comunale (dicembre 2023).
Il TAR Campania – Salerno, con sentenza n. 1023/2024, aveva dato ragione al Comune.
Ma il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2785/2025 del 12 aprile 2025, ha annullato quella decisione e ha rimandato il caso al TAR per un riesame nel merito, sottolineando vizi procedurali e l’omessa valutazione del titolo formato per silenzio-assenso (14 luglio 2023). Oggi non si è ancora mossa una sola antenna.
Il centro urbano resta servito da celle marginali, con assenze totali di segnale in diverse strade provinciali e abitazioni del centro storico.
Infine, Sperone (AV): zona dimenticata, nessun impianto nuovo.
- Ultimo aggiornamento rete mobile: 2019.
- Oggi il 5G è presente solo in modalità “outdoor debole”, e le prestazioni sono drammatiche:
< 1 Mbps in download su SIM TIM e WindTre in orari serali (test personali nPerf, febbraio–aprile 2025). - Nessun operatore ha pianificato installazioni, né sono in corso lavori.
Il paese è fuori dalla rete mobile per gran parte della giornata.
Eppure ci sono torri, fondi, scadenze
- Torri esistono: a Baiano c’è un traliccio pronto, ma senza apparati.
- Fondi pubblici disponibili: PNRR Italia 5G – Backhaul e Densificazione fissa la scadenza giugno 2026 per l’attivazione dei siti.
- Nessuna comunicazione ufficiale dai Comuni (nessun verbale, nessun cronoprogramma, nessun aggiornamento su stato lavori o operatori coinvolti).
- Cittadini esclusi da connettività, lavoro agile, emergenza sanitaria, pagamenti digitali e ogni diritto legato alla mobilità connessa.