TERRE RARE

Accordo Ucraina-USA sui minerali critici. Firma imminente

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Zelenskyi: "Una partnership equa e vantaggiosa per entrambi. Firma possibile entro 24 ore."

L’Ucraina ci riprova. Adesso, a distanza di più di un mese dal primo avvicinamento con il Tycoon, è pronta a firmare un accordo strategico con gli Stati Uniti sullo sfruttamento delle terre rare e delle risorse energetiche, un’intesa che potrebbe vedere la luce già nelle prossime ore. A confermarlo è una fonte governativa di Kyiv, interpellata da Reuters, secondo cui la vicepremier e ministra dell’economia ucraina, Yulia Svyrydenko, definirà gli ultimi dettagli tecnici nelle prossime ore a Washington.

L’obiettivo dell’incontro è finalizzare un partenariato economico senza precedenti tra i due Paesi. Non un’intesa, ma un vero e proprio accordo, più solido ed equo rispetto alle versioni precendenti. Si direbbe che il disgelo avvenuto con il “faccia a faccia” di San Pietro tra i due leader mondiali, in occasione dei funerali di Papa Francesco, stia finalmente dando i suoi frutti.

Tra le ipotesi al vaglio, anche l’inclusione degli aiuti statunitensi futuri come parte del contributo al fondo comune per lo sviluppo delle attività estrattive.

Risorse critiche e deterrenza geopolitica

Secondo gli analisti, l’accordo non ha solo una valenza economica, ma anche una forte componente geopolitica. Sebbene Volodymyr Zelenskyi abbia ribadito che la futura cooperazione sarà “vantaggiosa per entrambe le parti“, trattandosi di un partenariato di lungo periodo, finalizzato allo sviluppo congiunto di uno dei settori chiave per la transizione energetica globale, il patto rappresenta per l’Ucraina soprattutto un argine politico e industriale.

Opportunità strategica

Come già spiegato in precedenza, la componente logistica, legata alla difficile estrazione dei minerali critici in questione (pur non richiedendo grandi investimenti), riduce la rilevanza strategica del piano da un punto di vista strettamente energetico. Tuttavia l’accordo, in caso di un cessate il fuoco non risolutivo, potrebbe frenare eventuali nuove offensive russe.

Inoltre, sullo sfondo c’è la partita geopolitica più ampia con la Cina. Un accordo Washington-Kyiv servirebbe a contenere l’influenza di Pechino su Mosca, stabilendo nuovi equilibri nel mercato globale delle materie critiche.

Con l’accordo ormai alle battute finali, il fronte diplomatico ucraino sembra dunque puntare a trasformare una crisi bellica in un’opportunità strategica.

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