Italia 1 Giga

Open Fiber e FiberCop, nuovo faccia a faccia sulle aree grigie ma ancora fumata nera

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L’intesa tra i due operatori consentirebbe a Tim di incassare un earn out fino a un massimo di 2,5 miliardi, ma al momento la prospettiva non è attuale.

Non si sblocca il dossier Italia 1 Giga con i fondi del PNRR. Secondo il Sole24Ore, presso il Dipartimento per la trasformazione digitale si è svolto un nuovo confronto tra Open Fiber e FiberCop sullo stato di avanzamento dei progetti nelle aree grigie finanziate dal PNRR. Ma non emergono novità di rilievo.

I lavori vanno a rilento e gli obiettivi di copertura a giugno 2026, termine ultimo del Piano Italia 1 Giga con i fondi del PNRR, non saranno raggiunti.

Per il momento, i due player sono ben lungi dal trattare possibili integrazioni. Spetterà anche al Governo tentare di sbloccare la situazione, come già rivendicato dal ministro Adolfo Urso venerdì scorso al tavolo di confronto Tlc per quanto riguarda Open Fiber.

La posizione di Fibercop e Open Fiber non cambia

FiberCop ha ribadito la richiesta di subentro in due lotti gestiti da Open Fiber, ma la proposta è stata nuovamente respinta e questa volta da tutti gli attori istituzionali coinvolti.

Open Fiber ha aperto soltanto a subentri selettivi e vincolati a precise condizioni operative e limitatamente a pochi comuni circoscritti. Tra l’altro, c’è da fare con la carenza di mano d’opera e lo spostamento degli operai è difficile. Tanto più che Open Fiber deve chiudere i cantieri del Piano Bul entro il 2025.

Italia 1 Giga, ipotesi alternative

Contestualmente, è stata ribadita la richiesta di riduzione del perimetro (circa 600mila civici) e sono state avanzate ipotesi di estensione dei termini o integrazione delle risorse del PNRR.

In sintesi, la situazione è ancora fluida.

Il clima tra i due operatori è teso. Lo scontro si estende non soltanto alle aree grigie, ma anche alle aree bianche, dove Open Fiber è l’unico aggiudicatario del Piano Bul.

KKR sta ancora valutando l’integrazione con Open Fiber

Al momento, un’intesa fra i due competitor non sembra attuale. Intesa che se arrivasse entro la fine del 2026 consentirebbe a Tim di incamerare un earn out fino a un massimo di 2,5 miliardi di euro da parte di KKR. Il governo italiano ha mostrato interesse a questa integrazione per possibili risparmi sugli investimenti nella fibra ottica, ha detto in precedenza Alberto Signori, partner di KKR. 

KKR sta valutando se le condizioni per procedere con l’integrazione sono favorevoli. 

Fibercop-Open Fiber? Tim ci spera

Per quanto riguarda Tim, l’ingresso di Poste ha ridato linfa all’operatore guidato da Pietro Labriola, che tuttavia guarda con grande interesse all’incasso dell’earn out potenziale dall’operazione di merger fra Open Fiber e Fibercop. Il mercato del mobile resta molto sfidante e la concorrenza agguerrita anche da parte di Fastweb + Vodafone pesa certamente sulle prospettive di Tim. Senza dimenticare la pluralità sui territori rappresentata dai piccoli provider territoriali.   

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