ICT: muore Jack Tramiel, il padre del Commodore 64

di Flavio Fabbri |

VINTI

Per molti di noi computer come il Vic 20 ed il Commodore 64 hanno rappresentato il primo passo di avvicinamento verso il mondo dei computer low cost da casa, su cui giocare e imparare a programmare. Domenica pomeriggio, all’età di 83 anni si è spento negli Stati Uniti Jack Tramiel, il creatore di questi primi personal computer di massa, ex internato nei campi di concentramento tedeschi e fondatore della Commodore International.

 

Un pioniere del mercato dell’Information Technology, si può definire, con l’idea di costruire delle macchine intelligenti in formato ridotto da vendere sul mercato come calcolatori per casa, ma potenziati nell’appeal dalla possibilità di giocare ai primi video game. E proprio i video giochi hanno determinato largamente il successo di questo prodotto per molti anni.

 

Una leggenda dell’informatica che in qualche modo è assimilabile ai vari Bill Gates, Steve Jobs e al geniale Sir Clive Sinclair (padre di diverse invenzioni tra cui il computer Sinclair), se non fosse che Tramiel ha conosciuto nella sua vita la guerra, la fame, l’orrore nazista e una lunga ed altalenante carriera d’imprenditore che arriva ad una svolta alla fine degli anni Settanta negli Stati Uniti, quando la sua Commodore acquista MOS Technology e con essa le competenze di Chuck Peddle.

 

Una mossa che si rivelerà vincente nei confronti dei grandi competitor dell’epoca, tra cui i soliti Motorola e Intel, con la possibilità di rifornirsi di chip di qualità ad un basso costo che saranno il cuore del primo Commodore PET e del successivo Vic 20. Sarà infine il chip 6510 a fare la differenza, rispetto ai primi Apple e ai device Atari e Nintendo, e a consacrare il Commodore 64 a home computer più venduto nella storia con oltre 17 milioni di unità tra il 1982 ed il 1993. Solo nel 1985 il Commodore 64 ha venduto quasi 10 milioni di pezzi nel mondo.