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Il nuovo Piano LCN per il riordino dei canali sul telecomando dopo il passaggio al digitale terrestre, approvato dall’Agcom il 21 marzo all’unanimità (Leggi Articolo Key4biz), non è piaciuto alle Tv locali. L’Associazione che le rappresenta, Aeranti-Corallo, ha sempre sostenuto – anche in sede giudiziale – l’originaria delibera n. 366/10/CONS, dove le piccole emittenti avevano ottenuto buoni posizionamenti. Le modifiche erano, però, necessarie a seguito dell’annullamento del precedente Piano da parte del Consiglio di Stato.
Oggi, l’Associazione sostiene di dover costatare che i timori passati erano fondati e che le nuove disposizioni ‘penalizzano’ le reti minori.
In una nota, Aeranti-Corallo sostiene che adesso bisognerà attendere la pubblicazione del testo della nuova delibera per poter valutare in maniera approfondita l’impatto della stessa e le ricadute sul comparto, nonché l’eventuale opportunità di proporre ricorso al Tar Lazio per chiederne l’annullamento.
La nuova ordinazione dei canali è stata predisposta dall’Autorità, presieduta da Angelo Cardani, sulla base dell’esito della consultazione pubblica avviata lo scorso 4 ottobre e di un’indagine di mercato sulle abitudini e preferenze degli utenti svolta dall’Istituto Piepoli nel mese di gennaio (Leggi Articolo Key4biz).
Il testo della nuova deliberà sarà pubblicato nei prossimi giorni, ma per Aeranti-Corallo il comunicato dell’Agcom già evidenzia che le numerazioni attribuite alle tv locali nel nuovo piano sono collocate in cinque archi:
1° arco vengono attribuiti i numeri 10-19 e 97-99;
2° arco, i numeri 110-119 e 197-199.
3°, 7° e 10° arco, rispettivamente, i numeri 201-299, 601-699, 901-999.
L’Agcom ha spiegato che, in merito ai nuovi criteri per l’assegnazione dei numeri LCN alle emittenti locali, ha individuato i seguenti indicatori: qualità della programmazione, valutata in base ai piani editoriali degli ultimi cinque anni e al numero di dipendenti impiegati in modo continuativo; preferenze degli utenti e radicamento sul territorio, valutati in base agli indici di ascolto, alla storicità e al grado di copertura del canale.
Le numerazioni attribuite alle tv locali sono oggi 323 in totale, rispetto alle 219 previste dal precedente piano; tuttavia, spiega Aeranti-Corallo, le numerazioni previste nel 1° e 2° arco sono solo 13 per arco, contro le precedenti 38 per arco. Non sono più attribuite all’emittenza locale le numerazioni 71-96 e 171-196.
L’emittenza locale perde così 25 numerazioni nel 1° arco e 25 nel 2° arco, con evidenti conseguenze sul piano della visibilità complessiva.
La delibera prevede, inoltre, che alle televisioni leader dei rispettivi territori che trasmetto-no lo stesso programma in più regioni siano riservate le numerazioni 10, 97, 98 e 99, ma, sottolinea l’Associazione, “solo con la lettura del testo integrale del provvedimento si potrà comprendere quali siano in concreto i soggetti che abbiano titolo a concorrere per tali numerazioni“.
Sul punto, dice ancora Aeranti-Corallo, la preoccupazione degli editori televisivi locali è quella di evitare che l’assegnazione di tali numerazioni possa essere subordinata alla partecipazione o meno a eventuali accordi per trasmissioni pluri-territoriali, con la conseguenza che, in caso di cessazione degli accordi stessi, le emittenti interessate perdano il diritto alla propria numerazione. “E’ evidente, infatti, che le numerazioni siano di esclusiva competenza delle televisioni locali e che pertanto le stesse non possano essere vincolate alla diffusione o meno di determinati programmi insieme a altre emittenti”.