Privacy, sondaggio online sui sistemi di sorveglianza

di Paolo Anastasio |

Tastare il polso dei cittadini sul rapporto fra istanze di sicurezza e riservatezza. E’ questo l’obiettivo della survey nell’ambito del progetto europeo RESPECT, gestita in Italia dal Cnr e dal Laboratorio di Scienze della Cittadinanza (LSC).

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Tastare il polso dei cittadini sul difficile rapporto tra istanze della sicurezza e rispetto della  libertà e della privacy personale. E’ questo l’obiettivo della survey europea online sull’uso delle tecnologie della sorveglianza in Europa, realizzata nell’ambito del progetto RESPECT – “Rules, Expectations and Security through Privacy-Enhanced Convenient Technologies”.

 

Il progetto è incentrato sui temi della società della sorveglianza ed è stato realizzato da un consorzio di 18 università e istituti di ricerca. Per l’Italia, il consorzio coinvolge il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e il Laboratorio di Scienze della Cittadinanza – LSC, incaricato di organizzare la survey in Italia, che secondo gli organizzatori “costituisce anche un’occasione per raccogliere sensazioni, aspirazioni e preoccupazioni dei cittadini su questo tema così cruciale”.

 

Il questionario anonimo, messo a punto dall’Università di Malta, partner del progetto, è disponibile a questo link.

 

Tra le tecnologie di sorveglianza studiate dal progetto Respect ci sono i sistemi di videosorveglianza negli spazi pubblici; il data mining; le tecnologie di sorveglianza dei social network; le tecnologie di localizzazione e di posizionamento di oggetti e di persone nello spazio; e i sistemi di tracciabilità dei movimenti finanziari.

 

Il progetto RESPECT si propone di analizzare l’effettiva efficacia dei sistemi e delle procedure di sorveglianza utilizzati in Europa per prevenire e ridurre il crimine e il terrorismo; identificare i costi sociali ed economici connessi all’introduzione di specifiche procedure e sistemi di sorveglianza: determinare le basi legali di tali sistemi, cercando di identificare e suggerire “buone pratiche”; esplorare il livello di consapevolezza, di percezione e di “accettazione” dei cittadini europei nei confronti dei sistemi e delle procedure di sorveglianza; e, infine, fornire indicazioni operative e raccomandazioni ai policy makers europei e dei vari paesi sull’uso e i limiti di tali tecnologie, in grado di garantire un equilibrio tra privacy dei cittadini e istanze di sicurezza.