Connettività

5G&Co. Blefari Melazzi (CNIT): “Internet sempre più frammentata, ma il 5G crescerà”

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Gli interventi del Presidente del CNIT, Nicola Blefari Melazzi, e del Direttore del CNIT, Francesco De Natale, “5G & Co. 2024. Everything is Connected”.

Apertura di Luigi Garofalo, Direttore, Key4biz e Cybersecurity Italia

Partita la 6° edizione del 5G Italy, la Conferenza internazionale organizzata dal CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), che si terrà al Palazzo delle Esposizioni di Roma oggi e domani. Una conferenza internazionale di riferimento del mondo delle telecomunicazioni organizzata dal CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), che quest’anno si intitola “5G & Co. 2024. Everything is Connected”, a sottolineare l’ampliamento di vedute che si allargherà ai diversi ambiti di applicazione della tecnologia.

Francesco De Natale, Direttore, CNIT

Nel suo saluto di benvenuto, il direttore del CNIT, Francesco De Natale, ha illustrato la struttura e il lavoro del Consorzio, “fondato nel 1995, si compone di 42 università italiane e 1300 ricercatori. Un hub di competenze metodologiche e numerosi ambiti applicativi, tra cui trasporti, ricerca, industria, salute, energia, media, security, agricoltura”.

Ma non solo, perché “fanno parte del CNIT i laboratori nazionali a disposizione di tutte le Università consorziate, aventi il fine di svolgere attività di ricerca particolarmente impegnativa sul piano sperimentale e realizzativo a livello nazionale e internazionale”.

Durante il suo intervento dal titolo “L’evoluzione di Internet: come cambia il ruolo degli stakeholder”, il Presidente del CNIT, Nicola Blefari Melazzi, ha spiegato il ruolo degli hyperscaler, grandi imprese prima chiamate OTT, gli Over the top, chiamati così perché stavano sopra la rete e adesso anche all’interno della stessa: “Riguardo il 5G, ciò che è più importante come tema da affrontare adesso è il gap che esiste tra la rete e le esigenze degli utenti”.

Nicola Blefari Melazzi, Presidente, CNIT

Gli hyperscaler oggi possiedono o operano una grande percentuale di collegamenti intercontinentali – ha detto Melazzi – fino al 95% del traffico, e vaste aree delle sezioni di distribuzione, il che permette loro di raggiungere oltre il 75% di Internet senza attraversare più gli ISP di Tier-1 e Tier-2, più di quasi ogni altro operatore di rete”.

Gli operatori di telecomunicazione sono in sofferenza, basta guardare le quote di mercato, c’è un assottigliamento costante, anche per i fornitori di connettività in generale, a favore dei provider di servizi online e applicazioni. Nell’insieme, però – ha proseguito il Presidente del Consorzio – il settore è in grande crescita, quindi non si può dire sia in crisi, visto che cresce del 15% l’anno.

Oggi queste grandi aziende arrivano direttamente agli utenti, perché sono dentro la rete, con tanto di servizi e applicazioni, senza passare per gli operatori tradizionali, grazie ad infrastrutture di comunicazione sempre più ampie e capillari”.

La stessa internet si sta trasformando, divenendo piatta, perché senza più interposizioni. Una rete non più uniforme, ma frammentata in tante “internet virtuali”. La storia della nostra televisione è simile, siamo partiti con tre canali Rai e oggi ne abbiamo un numero enorme.

Per l’avvio del 5G in Italia serve non solo un’infrastruttura diffusa per la copertura del territorio, ma anche nuove applicazioni e nuovi terminali dedicati. Senza questi non si completerà mai la transizione”, ha affermato Blefari Melazzi.

Esiste poi un gap tra la rete e i servizi. Bisogna tenere in considerazione le esigenze degli utenti finali. Ad esempio – ha precisato Blefari Melazzi – offrire connettività agli ospedali non basta, si devono digitalizzare i processi, installare i sensori, offrire i terminali e i device ai medici e agli operatori delle strutture, altrimenti non ci si fa niente con la connettività. Stessa cosa con la metropolitana di Roma, che sarà presto coperta dalla rete 5G. Se non si installano e attivano i sensori e le videocamere, non avremo mai un livello di sicurezza accettabile”.

Tra la connettività e gli utenti finali sembra ci sia un vuoto, che va riempito, ma certamente a costi accettabili. La situazione attuale del mercato delle telecomunicazioni non è rosea, ma i servizi e le applicazioni basati sulla rete 5G si svilupperanno grandemente”, ha concluso il Presidente del CNIT. Resta da vedere da chi saranno implementati e secondo quali modalità.