Reti mobili

5G, voci di megafusione fra China Unicom e China Telecom

di |

Il nuovo player, se l'operazione andrà in porto, avrà i mezzi per accelerare lo sviluppo delle nuove reti e spingere la Cina in testa alla corsa globale per il nuovo standard tecnologico.

Il governo cinese starebbe valutando la possibile fusione di due dei principali operatori mobili del paese allo scopo di accelerare lo sviluppo del 5G nel paese. Lo scrive Bloomberg, aggiungendo che i soggetti in questione sono la controllata statale China Unicom (China United Network Communications Group Co.) e China Telecom (China Telecommunications Corp.), che insieme darebbero vita ad un soggetto con una capitalizzazione di 70 miliardi di dollari. Non è la prima volta che si parla di un merger fra i due player, il nuovo soggetto resterebbe comunque alle spalle del primo operatore del paese China Mobile.

L’operazione, con la regia di Pechino, sarebbe finalizzata a vincere la corsa globale al 5G soprattutto ai danni degli Stati Uniti di Trump, con cui le tensioni commerciali sono roventi.

Al momento i due operatori cinesi non confermano, non c’è ancora nulla di deciso. Se l’operazione andasse in porto, la nuova entità avrebbe complessivamente 600 milioni di clienti mobili.

Il primato globale della Cina nelle nuove reti 5G potrebbe effettivamente dipendere dal buon esito di questa operazione. Il nuovo player avrebbe più mezzi economici per finanziare lo sviluppo delle reti di nuova generazione.

Secondo stime di Analysys Mason, guida di poco la corsa globale al 5G davanti alla Corea del Sud, agli Usa e al Giappone.

Cina

La Cina è più pronta degli altri paesi a realizzare il 5G, secondo gli esperti, grazie alle politiche governative e al contesto economico favorevole con i primi test avviati in 13 diverse città. L’obiettivo è partire con la fase commerciale nel 2020, dopo l’assegnazione dello spettro e la programmazione degli investimenti. La spesa complessiva per finanziare il 5G in Cina potrebbe aggirarsi intorno ai 200 miliardi di dollari nei prossimi 5-7 anni, secondo stime di Nomura Asset Management, il 70% in più di quanto investito per lo sviluppo dei servizi 4G.

Corea del Sud

La Cina dovrà vedersela con la Corea del Sud, che punta al primo lancio commerciale del 5G a marzo 2019. Dopo la sperimentazione del nuovo standard in occasione delle Olimpiadi a febbraio, la Corea del Sud fa sul serio e lo Stato ha incassato 3,3 miliardi di dollari dall’asta frequenze che si è tenuta a giugno.

USA

I quattro principali operatori americani non restano a guardare, i primi servizi commerciali sono previsti fra la fine dell’anno e la metà del 2019.

 

Giappone

NTT Docomo punta a introdurre i primi servizi commerciali 5G nel 2020, così come il principale competitor KDDI.

 

India

L’India punta a lanciare i primi servizi commerciali 5G nel 2022, mentre i primi test sono fissati per il 2020. Al momento però non sono ancora state fissate le date per l’assegnazione delle frequenze.

Regno Unito

Il Governo punta ad una copertura capillare della maggior parte della popolazione entro il 2027. BT Group vuole guidare il drappello e ha fissato il lancio dei primi servizi 5G ad agosto 2019. La Gran Bretagna ha messo all’asta frequenze 5G ad aprile, incassando 1,36 miliardi di sterline (1,74 miliardi di dollari) sopra le attese, e pianifica un’ulteriore asta l’anno prossimo.

Russia

Il Ministero delle Comunicazioni di Mosca ha fissato al 2020 l’avvio del 5G in otto grandi città, con l’asta frequenze in vista l’anno prossimo.

Francia

Il Governo punta ad avere almeno una grande città del paese in 5G entro il 2020 e ad essere completamente operativa entro i Giochi Olimpici del 2024.