Smart port

5G. Nuovo porto automatizzato in Cina, altri 27 in arrivo entro il 2025

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Passa alla fase operativa lo smart port di Dalian, nel Mar Giallo. Pechino punta su 5G e internet industriale per accelerare la crescita economica e accrescere i vantaggi competitivi dell’automazione. In Cina oltre 100 piattaforme operative, che si collegano perfettamente a una vasta rete dell’internet delle cose, composta da 76 milioni di macchine. Son 1.500 i progetti “5G + Internet industriale” in corso nel grande Paese asiatico.

Lo smart port di Dailan grazie a 5G e automazione

Attualmente in Cina grazie alla rete 5G sono stati automatizzati 18 terminal per container in altrettante infrastrutture portuali e altri 27 sono in fase avanzata di realizzazione e attivazione. I dati sono stati diffusi dal ministero dei Trasporti cinese, che ha aggiornato anche le notizie sul nuovo smart port di Dalian, nel Mar Giallo.

Il terminal container di Dalian è stato progressivamente automatizzato su rete 5G ed è stato inserito dal ministero dell’Industria e dell’information technology nella lista delle 300 fabbriche automatizzate redatta nel 2023.

La rete 5G consente di automatizzare le gru (fisse e su rotaie), i camion e i servizi logistici di banchina. Sono 15 ad oggi i mezzi su gomma senza pilota per i carichi pesanti che si possono teleguidare da remoto, a cui si aggiungono 24 gru a guida autonoma.

Tutta la banchina dello smart port e le macchine che vi sono sopra sono alimentati da energia elettrica, con un’autonomia che arriva a 8 ore di lavoro continuativo (con un’ora di ricarica).

I vantaggi di un porto 5G

L’automazione dei flussi di lavoro in banchina lavora 24 ore su 24, con un solo dipendente che controlla da remoto su pannello elettronico cosa accade su una singola linea operativa.

Sono solo cinque unità di personale che invece monitorano il lavoro delle gru in banchina.

Secondo quanto riportato da China Daily, l’automazione 5G ha aumentato l’efficienza complessiva delle operazioni delle gru su banchina di un +5%, mentre l’efficienza delle operazioni delle navi è aumentata del 10% e il tempo per i rimorchi esterni nel porto è stato ridotto di quasi il 20%.

C’è anche l’intelligenza artificiale in porto

Come spiegato da Wang Chong, vicedirettore delle operazioni e della gestione del terminal container di Dalian, quando i container arrivano in porto algoritmi di intelligenza artificiale li assegnano a determinati punti di posizionamento, integrati negli schemi generali di lavoro in banchina, armonizzando anche i tempi di carico delle gru.

A poco più di 10 km da Dalian c’è un altro progetto 5G, il “Dayaowan Smart Port 2.0” del Liaoning Port Group, che ha abilitato non solo soluzioni di intelligenza artificiale, ma anche avanzate tecnologie per la sostenibilità ambientale, in grado di monitorare in tempo reale i livelli di inquinamento dell’acqua in porto e dell’aria, ma anche il livello delle maree e le condizioni meteo.

La Cina punta quindi con forza all’automazione delle infrastrutture portuali e dei trasporti, oltre che dei siti industriali, perché crede che la trasformazione digitale dell’economia sia un punto di vantaggio significativo rispetto ai competitor globali.

Internet industriale e industria 4.0

Durante il 14° piano quinquennale (2021-2025) annunciato a Pechino, le linee guida per l’automazione dei siti produttivi tramite il 5G hanno preso in considerazione diversi settore chiave dell’economia nazionale, tra cui le industrie strategiche, le miniere, i porti e gli aeroporti, l’energia e i trasporti.

La diffusone del 5G e dell’internet industriale sta lanciando la Cina sempre più avanti in termini di automazione e di vantaggi competitivi.

L’ecosistema dell’internet industriale cinese comprende oltre 100 piattaforme operative, che si collegano perfettamente a una vasta rete dell’internet delle cose, composta da 76 milioni di macchine.

Il Paese è ora leader mondiale con oltre 1.500 progetti “5G + Internet industriale”. La Cina ha inoltre creato 240 piattaforme per l’internet industriali, 28 delle quali presentano capacità intersettoriali e di interdominio.

Un livello di automazione davvero avanzato che ormai abbraccia 31 regioni a livello provinciale e serve una vasta rete di oltre 260.000 imprese.