DIGITISING EUROPE SUMMIT

5G, Merkel: ‘Roll-out in ogni settore? Deve essere possibile. Pensare prima ai clienti e poi alla redditività’

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Angela Merkel ha promesso un rapido, ma realistico sviluppo del 5G in Germania: ‘Quando si parla di tlc, bisogna pensare prima al cliente e non alla redditività'. Nick Read, ceo del Gruppo Vodafone: ‘Imprese e governi lavorino a stretto contatto per accelerare la trasformazione digitale dell'Europa’. Secondo lo studio di Vodafone Institute: il 60% dei cittadini europei non crede che il proprio governo abbia voglia di accelerare la digitalizzazione.

Un rapido, ma realistico sviluppo del 5G in GermaniaQuesta è la strategia di Angela Merkel.  “Nel dibattito sul 5G, tutti dicono che è un buon momento per applicarlo a ogni settore, soprattutto in Parlamento, ma tutto deve essere anche fisicamente fattibile”, ha detto Merkel ieri al Digitising Europe Summit – The Future of Made in Europe, evento organizzato a Berlino da Vodafone Institute. “Quando si parla di telecomunicazioni, bisogna sempre pensare prima al cliente e non alla redditività, dobbiamo bilanciare il potere di investimento privato con il sostegno statale”, ha aggiunto la cancelliera, che dunque va cauta sul roll-out del 5G in ogni settore e per ogni cosa.

Lo studio “The Tech Divide: Policy” pubblicato da Vodafone Institute: il 60% dei cittadini europei non crede che il proprio governo abbia voglia di accelerare la digitalizzazione

Ad aprire i lavori del Digitising Europe Summit – The Future of Made in Europe è stato

Nick Read, ceo del Gruppo Vodafone: “Vodafone è un investitore impegnato nel futuro digitale dell’Europa e un partner per i governi. Le imprese e i governi devono lavorare a stretto contatto ora più che mai, per poter accelerare la trasformazione digitale dell’Europa e assicurare un futuro digitale a tutti i cittadini europei”.

Il ceo di Vodafone con queste parole ha voluto dare una scossa ai Paesi europei per incentivare la digitalizzazione, perché non sono incoraggianti i risultati dello studio “The Tech Divide: Policy” pubblicato da Vodafone Institute: il 60% dei cittadini europei non crede che il proprio governo abbia voglia di accelerare la digitalizzazione. Tra il 40% degli ottimisti, invece, solo il 34% ritiene che il proprio Stato abbia le capacità e le competenze per sviluppare la digitalizzazione. L’indagine rappresenta uno dei primi studi a livello globale sull’accettazione della tecnologia e la trasformazione digitale: è stata condotta da Ipsos su un campione di 9mila persone di 9 Paesi.

Inoltre, solo il 28% degli europei pensa che il governo del proprio Paese protegga i propri dati. Per il 51% degli europei intervistati il proprio governo dovrebbe collaborare con specialisti o società informatiche per ampliare le proprie competenze digitali. Ancora: secondo il 59% degli europei lo Stato dovrebbe controllare comportamenti non etici, mentre per il 15% dovrebbe rientrare nella responsabilità delle aziende tecnologiche.

Infine, dal report emergono tre soluzioni attraverso le quali i governi dell’UE potrebbero sostenere la digitalizzazione:

  1. Sostegno alle piccole e medie imprese (42%)
  2. Ingenti investimenti in educazione digitale (38%)
  3. Investimenti in infrastrutture digitali (36%)

Negli Stati Uniti e in India, la fiducia nel governo è più alta. Il 75% degli indiani e il 59% degli statunitensi dichiarano che il proprio governo ha le competenze necessarie per far progredire i progressi della digitalizzazione.