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5G, la Francia mette le mani avanti per evitare proteste sanitarie

Viste le polemiche in atto in diversi paesi europei fra fake news, comitati no 5G e comuni riottosi per i paventati quanto ingiustificati rischi sanitari legati al 5G, Parigi mette le mani avanti e commissiona un report in tempi stretti per rassicurare la popolazione e spegnere sul nascere tutte le eventuali polemiche.  

Chiesto un report prima dell’asta frequenze

Il Governo francese tenta così di sopire per tempo tutte le possibili preoccupazioni sanitarie, infondate scientificamente, sul 5G. E cerca di farlo in anticipo rispetto all’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G in programma per il 21 settembre prossimo. Lo scrive oggi Les Echos, aggiungendo che una lettera è stata inviata dai ministri della salute, della Transizione Ecologica e dell’Economia (Bruno Lemaire) ad un pugno di enti fra cui il Consiglio generale dell’ambiente, l’Ispettorato generale degli affari sociali e l’Ispettorato generale delle Finanze.

Per il Governo 5G entro fine anno

La richiesta è chiara: ottenere un rapporto esaustivo sugli effetti sanitari del 5G entro il 7 settembre, due settimane prima dell’asta frequenze. Anche il messaggio del Governo francese, scritto in calce alla lettera, è chiaro: “I ministeri sono tutti d’accordo sulla necessità di sviluppare come previsto il 5G entro la fine dell’anno”.

L’altro rapporto dell’ANSES (Agence Nationale de Securité Sanitare)

C’è da dire però che su un altro binario c’è anche un altro ente che sta lavorando ad un report sugli effetti sanitari del 5G, si tratta dell’ANSES (Agence Nationale de Securité Sanitare) di fatto il contraltare transalpino del nostro Istituto Superiore di Sanità (ISS), investito a Parigi di realizzare un suo report sugli effetti dello onde elettromagnetiche entro il primo trimestre del 2021.

Di certo, il Governo francese farà tesoro di rapporti analoghi già realizzati in diversi paesi, dove il lancio commerciale del 5G è già avvenuto: Regno Unito, Germania, Cina, Spagna, Italia, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.

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Rassicurazioni sanitarie

Insomma, il governo di Parigi vuole il 5G in tempi stretti. Vedremo se sarà possibile già entro il 2020. Altrimenti il deployment potrebbe slittare dopo la pubblicazione del rapporto sanitario dell’ANSES nella primavera del 2021.

Ma per evitare proteste, si chiedono raccomandazioni sulle emissioni e sull’esposizione alle onde elettromagnetiche in modo da rassicurare alla radice la popolazione con particolare attenzione a luoghi sensibili come asili nido e scuole.

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