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5G, Franco Bassanini (Open Fiber) ‘Con dorsale in fibra meno torri ed emissioni’

Questa mattina si è tenuta l’audizione dei vertici di Open Fiber, il presidente Franco Bassanini e l’amministratore delegato Elisabetta Ripa, alla Camera in commissione Trasporti nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big data.

“Rete unica Tim? Senza ok azionisti solo ipotesi”

Secondo il presidente Franco Bassanini “Il progetto di rete unica presuppone che ci sia un accordo tra la grande maggioranza degli azionisti di Tim da un lato, e dall’altra parte gli azionisti di Open Fiber, quindi è questione che non riguarda direttamente noiFino a che gli azionisti dell’una e dell’altra parte non abbiano, nella loro totalità, o a grandissima maggioranza, ritenuto che sia per loro vantaggioso e conveniente arrivare ad un accordo del genere, si stanno facendo solo delle ipotesi“.

 

Con dorsale in fibra meno torri ed emissioni

“Nelle reti telefoniche fisse l’ex monopolista ha realizzato la rete in rame” – ha aggiunto Bassanini –, mentre “nel mobile il modello e’ stato diverso, ciascuno dei grandi operatori si è costruito la sua rete, in concorrenza fra loro”. Così come con la telefonia mobile “con il 5G si deve costruire una infrastruttura nuova e collegare tra loro ripetitori con la fibra, e occorre moltiplicarne il numero, soprattutto in un Paese che ha bassi limiti per emissioni elettromagnetiche”.

Il presidente di Open Fiber ha anche sottolineato che “gli operatori Tlc, che pensano di portare il 5G sull’infrastruttura proprietaria, si aspettano un forte aumento dei limiti elettromagnetici che gli permetterebbe di non aumentare troppo il numero delle torri ma di risolvere aumentando le emissioni”. Ciò detto, “se il grosso aumento dei limiti non ci sarà, allora forse si dovrà riflettere sul backbone, sull’infrastruttura di base del 5G, converrà venga offerto wholesale da unico operatore” come sta accadendo oggi con la rete a banda ultralarga in fibra che sta posando Open fiber quale operatore wholesale only.

“Noi progettiamo la nostra rete in modo che sia disponibile in futuro a rappresentare la backbone del 5G”, ha continuato Bassanini, perché “la Commissione Ue dice fatelo, ci sono grosse sinergie”, e si tratta di una soluzione ottimale “se il Governo non intende procedere a un aumento forte delle emissioni con una struttura densificata di ripetitori che hanno una forte emissione” elettromagnetica.

Elisabetta Ripa: ‘Nostro modello è innovativo e sta prendendo piede’

Secondo Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber: “Per noi di Open Fiber i clienti sono tutti uguali, ed è questo il modo in cui garantiamo e garantiremo nel tempo una parità di accesso e una ‘equivalence’ nella gestione dei clienti finali. Questo modello, quello ‘wholesale only’, è particolarmente innovativo, e sta prendendo profondamente e velocemente piede nell’ambito europeo, perché tutti gli operatori nuovi entranti nel mercato della fibra lo hanno adottato. E il nuovo Codice delle telecomunicazioni ha riconosciuto nel modello una particolare valenza, in quanto ‘particolarmente idoneo a canalizzare e sviluppare investimenti nella realizzazione delle reti di nuova generazione’, e più adeguato a garantire la parità di trattamento“.

Velocità di connessione simmetriche

Riguardo alla tecnologia Ftth (fiber to the home), come Open Fiber – ha continuato l’ad -“stiamo realizzando una rete di trasporto e una rete di accesso, che stiamo progressivamente realizzando, interamente in fibra, fino a casa del cliente, che può garantire prestazioni ‘future proof’ in quanto consente un rapido upgrade delle prestazioni in funzione dell’evoluzione della tecnologia. Già oggi le nostre reti assicurano velocità di connessione simmetriche, fino a 1 Gb, e sono aggiornabili ulteriormente in funzione della tecnologia che sarà disponibile, ma senza realizzare investimenti particolarmente onerosi, e soprattutto senza dover creare un disagio con il cliente“.

6,5 mld nei prossimi 5 anni

“In Open Fiber”, ha continuato Ripa – il nostro piano di sviluppo è basato su un importante progetto di investimento, che traguarda i 6,5 miliardi di euro nei prossimi 5 anni, finanziati da un progetto realizzato e concluso con un pool di 14 banche per 3,5 miliardi, e il complemento attraverso il supporto dei nostri soci, Cdp ed Enel, nonché l’autoproduzione di cassaIl nostro piano traguarda la copertura, con un rete in fibra, di 19 milioni di unità immobiliari entro il 2023. Alla fine del 2018 avevamo già coperto circa 5 milioni di unità immobiliari, dimostrando che abbiamo la velocità per rendere questo piano non solo credibile, ma concreto“.

 Rete in fibra è indispensabile per realizzazione 5G

Per noi è importante la velocità, ma anche la certezza, perché laddove i permessi vengono bloccati o ritardati, nel corso di investimenti già avviati, rappresentano una disottimizzazione degli investimenti”, ha fatto sapere l’Ad di Open Fiber. “Poichè gran parte dei servizi presuppongono una continuità di servizio” – ha aggiunto Ripa – “è indispensabile che l’infrastruttura che li eroga abbia un’altissima affidabilità. Proprio per queste caratteristiche, la rete in fibra è la condizione necessaria, non sufficiente ma indispensabile, per la realizzazione delle reti in 5G“.

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