La Commissione Ue ha da poco concluso la consultazione pubblica sulla nuova metodologia allo studio per mappare la qualità del servizio del 5G e dell’FWA. L’obiettivo è raggiungere un metodo standard per valutare la performance delle reti 5G e delle reti di accesso wireless fisso che sia valido e comparabile e unico per tutti i paesi della Ue. L’obiettivo è altresì di avere un metodo di comparazione della performance che vada al di là della banda di frequenza utilizzata.
La consultazione pubblica si è conclusa il 27 giungo scorso.
La metodologia
La metodologia è progettata per orientare l’elaborazione delle politiche, incluso il monitoraggio degli obiettivi del Decennio Digitale, l’allocazione dei finanziamenti UE e le future valutazioni degli aiuti di Stato. È stata sviluppata con il contributo di autorità di regolamentazione nazionali, esperti accademici, stakeholder del settore e organismi internazionali come BEREC e GSMA.
Andando oltre le tradizionali metriche di copertura, l’approccio stima la qualità teorica del servizio in condizioni di picco, inclusi l’intensità del segnale, il carico di rete e le velocità di trasmissione dati previste per utente. Mira a consentire un confronto più accurato e armonizzato delle prestazioni del 5G tra paesi, operatori e bande di spettro.
5G, la bozza guarda anche alla performance in periodi di picco di traffico
Nella bozza del regolamento, si legge in particolare che il parametro della copertura non è sufficiente e che è quindi necessari verificare la qualità del servizio e la velocità di connessione anche nei momenti di picco di traffico, ad esempio. Il che potrebbe impattare non poco sui parametri di misurazione e mappatura usati fino ad oggi. Di seguito un passaggio significativo della bozza.
“Per quanto riguarda il monitoraggio degli obiettivi del Decennio Digitale stabiliti nel Programma Politico del Decennio Digitale dell’UE 2030, questa metodologia è di particolare importanza. In particolare, il Decennio Digitale stabilisce il seguente obiettivo: “tutte le aree popolate sono coperte da reti wireless ad alta velocità di nuova generazione con prestazioni almeno equivalenti a quelle del 5G”.
L’attuale definizione del KPI per il monitoraggio degli obiettivi del 5G è “copertura 5G, misurata come percentuale di aree popolate coperte da almeno una rete 5G indipendentemente dalla banda di spettro utilizzata”.
La copertura non basta
Tuttavia, non tenere conto della QoS fornita in condizioni di picco rende questo KPI inadeguato per monitorare adeguatamente l’obiettivo del 5G. Questo è già stato individuato nel rapporto sull’Indice Digitale dell’Economia e della Società 2022 e ribadito nel Rapporto Finale sulla Copertura della Banda Larga in Europa 20228 a seguito di un esercizio a livello UE sul monitoraggio degli obiettivi del Decennio Digitale. In particolare, non è sufficiente considerare semplicemente la copertura del segnale radio delle reti 5G: è di vitale importanza stimare le prestazioni delle reti 5G in termini di QoS in condizioni di picco. Le attuali Linee Guida BEREC non affrontano completamente la mappatura dei KPI QoS 5G, poiché rendono solo “obbligatoria la mappatura della disponibilità del servizio a banda larga mobile per tecnologia (3G/4G/5G)”.
“L’Allegato Mappatura delle Linee Guida sugli Aiuti di Stato, al contrario, rende obbligatoria la mappatura delle prestazioni del servizio mobile e FWA in termini di velocità di picco previste per l’utente finale, ma offre indicazioni insufficientemente dettagliate su come calcolare tali stime di velocità per garantire una mappatura dei KPI QoS 5G affidabile, armonizzata e comparabile tra MNO e SM. Per colmare queste lacune, questa metodologia si propone di essere una guida prescrittiva e dettagliata per quantificare sia (i) la copertura radio teorica 5G, che riflette la disponibilità del servizio corrispondente a una soglia di potenza del segnale ricevuto (RSS), sia (ii) la copertura QoS 5G, in termini di velocità di picco stimate per l’utente finale in downlink (DL) e uplink (UL). Questa metodologia si concentra esclusivamente sugli indicatori QoS-1 10 per caratterizzare le prestazioni teoriche delle reti 5G. Per calcolare una stima teorica delle velocità finali QoS-1 5G, adotta un approccio di modellazione trasparente e a bassa complessità e si basa, ove appropriato, su valori di parametri nominali, anziché su configurazioni operative dettagliate specifiche della rete”.