L'intervento

5G e fibra, allarme di Nick Read (Ceo Vodafone): ‘Europa in ritardo’

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Nick Read, Ceo di Vodafone Group, lancia l’allarme sul ritardo in cui versa l’Europa nella corsa globale a fibra, 5G e tecnologie emergenti come l'IoT, il Cloud e l'Intelligenza Artificiale.

Nick Read, Ceo di Vodafone Group, lancia l’allarme sul ritardo in cui versa l’Europa nella corsa globale a fibra e 5G. In un intervento a sua firma su Politico, Read scrive che l’Europa “è in ritardo sulle reti ultraveloci e sulle applicazioni ultraveloci per il 5G, sull’Internet delle Cose, sul Cloud e l’Intelligenza Artificiale”. Un ritardo crescente dell’Europa nei confronti dei suoi rivali di sempre, a partire da Cina e Usa. Un ritardo quantificabile nei numeri del traffico delle reti mobili di Vodafone che “nei primo 12 mesi di pandemia è cresciuto del 45%, a fronte di un calo dei ricavi del 4% con una flessione di prezzo per singola unità del 34%”.

Uno stralcio dell’intervento di Nick Read, Ceo di Vodafone, su Politico.eu

Il rilancio degli investimenti sarà certamente possibile tramite i 672,5 miliardi di sterline del PNRR per le transizioni green e digitale ma attenzione, dice Nick Read: “I fondi pubblici non bastano”.

Servono anche politiche incentivanti, che favoriscano gli investimenti privati. E fra gli esempi virtuosi il Ceo di Vodafone cita la Spagna. L’esecutivo di Madrid ha messo il digitale al centro delle sue politiche. Read ha altresì lodato esplicitamente la decisione della ministra dell’Economia iberica Nadia Calvinho di raddoppiare a 40 anni la durata delle concessioni per la banda 700 Mhz al 5G. Altre lodi sono andate anche alla Grecia e all’Ungheria, che stanno fissando prezzi di riserva dello spettro per incentivare la diffusione del 5G.   

Un monito, quello del manager, che riguarda certamente anche il nostro paese.

A che punto è la copertura 5G in Italia?

E lo sviluppo di nuove soluzioni IoT?

Riusciremo a rispettare gli ambiziosi obiettivi di copertura del paese a un Giga entro il 2026?

Tutti quesiti aperti, nella speranza che i fondi del PNRR vengano davvero impegnati nel modo più proficuo per la digitalizzazione del Paese.