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50 anni fa la prima email, oggi se ne inviano più di 300 miliardi al giorno. Mercato in mano alle Big Tech

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Nel 1971 il programmatore americano Ray Tomlinson per la prima volta al mondo ha inviato un messaggio di posta da un computer ad un altro, da un’università ad un’altra. Più tardi, quest’operazione prese il nome di posta elettronica, o email, il più famoso servizio di internet dopo la navigazione con il browser.

A 50 anni da quell’evento, oggi, in tutto il mondo si inviano e ricevono più di 306 miliardi di email al giorno, oltre 101.000 miliardi di messaggi di posta all’anno ed entro il 2025, secondo stime Statista, si invieranno e riceveranno più di 376 miliardi di email al giorno.

Oltre 4 miliardi di persone in tutto il mondo utilizzano email, di cui la metà circa tramite smartphone.

eMail, storia di un servizio che ha cambiato il modo di comunicare

L’email, però, è qualcosa che precede internet per come la conosciamo noi tutti. La sua è una lunga storia.

Il signor Tomlinson, infatti, in veste di esperto della Bolt Beranek and Newman (ora Raytheon BBN) fu invitato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per dare il suo contributo alla costruzione dell’Advanced research projects agency network o Arpanet.

Arpanet, ciò che venne prima di internet, collegava al tempo 20 computer circa, utilizzati da oltre 1000 persone per diversi motivi, principalmente di ricerca universitaria.

Ad un certo punto, Tomlinson, sfruttando il servizio Arpanet Sendmsg e il programma di trasferimento file a cui stava lavorando, è riuscito ad inviare un messaggio di posta verso un altro computer, separando l’identificativo del mittente e l’indirizzo di destinazione con un simbolo anch’esso passato alla storia: @.

Quella che 50 anni fa è sembrata una semplice funzionalità informatica, utile allo scambio di messaggi tra ricercatori e studiosi di informatica, sarebbe diventata, pochi anni dopo, una delle modalità più utilizzate per la comunicazione professionale, aziendale e amministrativa (anche tra semplici utenti di rete, fino all’arrivo della messaggistica istantanea).

L’arrivo del telefono cellulare, la cybersecurity e la privacy

Ovviamente, con gli anni, la posta elettronica si è ulteriormente evoluta. Nel 1992 è arrivata la possibilità di allegare file alle email, poi sono giunti sul mercato i primi telefonini e quindi gli smartphone, che hanno richiesto nuovi standard per l’invio e la ricezione dei messaggi di posta.

Andavano migliorati i livelli di sicurezza delle mail (oggi numerose cyber minacce sfruttano la posta elettronica), visto l’incredibile numero di utenti e di messaggi scambiati ogni giorno, ma anche di velocità ed efficienza del sistema, senza dimenticare quella che oggi è per molti la criticità principale della rete, cioè la tutela dei nostri dati personali e di quelli aziendali, la privacy.

Oggi molti servizi di posta elettronica sono sostanzialmente gratuiti e la tecnologia è di fatto alla base anche dello sviluppo dell’ecommerce globale, che non potrebbe funzionare senza email, così come gli abbonamenti a molti dei principali servizi online attuali (si pensi alle piattaforme di streaming video & music).

Il primo servizio di posta elettronica commerciale è stato MCI Mail, lanciato nel 1983. Gli anni ’90 del secolo scorso hanno poi portato ad una lunga lista di nomi memorabili, come AOL Mail, Hotmail (ora Outlook), Lycos, Mail.com e Yahoo! Mail, a cui si è aggiunto Gmail nel 2004.

Apple, Google e Microsoft controllano il 90% del mercato

Oggi tutta quella salutare diversità di attori sul mercato è stata letteralmente divorata da poche grandi corporation che tutti conosciamo, come Apple, Google e Microsoft, che sono proprietarie dei primi dieci client di posta al mondo, controllando di fatto il 90% del mercato.

Dopo 50 anni siamo ancora qui a parlare di questo tradizionale servizio di rete, peraltro uno dei primi della storia? Si, siamo ancora qui a parlarne, perché molto probabilmente rimarrà con noi ancora per molto, molto tempo.

Forse sarà integrata a qualche altra tecnologia emergente o avanzata, ma la posta elettronica verrà comunque utilizzata da aziende e altre organizzazioni pubbliche e private, nonché semplici cittadini, per comunicare, per scambiarsi messaggi e contenuti multimediali, da qualsiasi device elettronico connesso in rete.

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