L’ESA compie 50 anni, pietra miliare d’oro per il volo spaziale europeo
Il 30 maggio 2025, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) celebra un traguardo straordinario: il 50° anniversario dell’apertura alla firma della Convenzione ESA.
Sebbene alcune delle istituzioni tecniche e scientifiche dell’European Space Agency (ESA) esistessero già da oltre cinquant’anni (la prima Convenzione ESRO – European Space Research Organization fu avviata nel 1962 e l’Italia fu trai primi firmatari), è stata la Convenzione istitutiva di un’Agenzia spaziale europea– un accordo tra nazioni europee per collaborare nella ricerca e nelle applicazioni spaziali – a consolidare queste ambizioni comuni in un’unica cornice istituzionale.
Firmata nel 1975 da dieci Paesi fondatori (Repubblica Federale di Germania, Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia e Svizzera), a cui si è successivamente aggiunta l’Irlanda e altri Stati, la Convenzione è entrata in vigore nel 1980. Oggi, l’ESA conta 23 Stati Membri e una missione vasta che abbraccia l’osservazione del clima terrestre, l’esplorazione dello spazio profondo, le comunicazioni satellitari e il volo umano nello spazio.
Questo anniversario non è solo simbolico: rappresenta l’impegno europeo verso una cooperazione duratura, uno sviluppo industriale e una leadership scientifica nello spazio – spesso in collaborazione con altri attori globali, in primis la NASA statunitense.

Le pubblicazioni e i prossimi passi dell’Agenzia (con il Consiglio ministeriale di novembre)
Per celebrare il 50° anniversario dell’apertura alla firma della Convenzione ESA, l’Agenzia, con il supporto degli Archivi del Ministero degli Affari Europei ed Esteri francese, ha prodotto una copia della Convenzione originale e ne ha aggiunto una copia digitalizzata al database online SHIP degli Archivi ESA.
Il documento digitalizzato include la Convenzione, gli allegati e le traduzioni.
A giugno, durante l’International Paris Air Show, sarà pubblicata anche la nuova brochure “ESA Delivers: 50 Hallmark Achievements Across 50 Years“.
Nel marzo 2025 è stata pubblicata la Strategia 2040 dell’ESA, con cinque obiettivi per lo sviluppo futuro dell’agenzia. Questi obiettivi: proteggere il nostro pianeta e il clima; esplorare e scoprre; rafforzare l’autonomia e la resilienza europea; stimolare la crescita e la competitività europea; ispirare l’Europa.
Una strategia che dovrebbe guidare ‘ESA in materia di commercializzazione dello spazio, applicazioni di nuova generazione per la vita quotidiana, lanciatori del futuro, scienza per il futuro e, naturalmente, esplorazione umana in orbita terrestre bassa e oltre.
I prossimi passi saranno intrapresi entro la fine dell’anno, quando l’ESA ospiterà un Consiglio ministeriale a Brema a novembre.
ESA e NASA: un’alleanza complessa ma fruttuosa messa in dubbio da Trump
Il rapporto tra ESA e NASA, l’Agenzia spaziale americana, è stato tra i più proficui nella storia della collaborazione scientifica internazionale. Dallo Hubble Space Telescope alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dall’osservazione terrestre alla scienza planetaria, le missioni congiunte hanno trasformato la nostra comprensione dell’universo.
Ma questa relazione è anche vulnerabile ai cambiamenti politici ed economici – in particolare a quelli provenienti da Washington. I piani futuri dell’ESA, recentemente raccolti nella Strategia 2040, delineano un percorso ambizioso: proteggere il clima, abilitare l’esplorazione umana, rafforzare l’autonomia strategica europea, stimolare la competitività e ispirare le nuove generazioni.
Tutti obiettivi che potrebbero essere minacciati da interruzioni in quella che è la sua più importante partnership: quella con la NASA.
I tagli al budget NASA: una crisi imminente per la collaborazione in diversi progetti
La proposta di budget 2026 per la NASA – se approvata nella forma attuale – rappresenta un cambiamento radicale nella politica spaziale americana. Si prevede un taglio di 6 miliardi di dollari (il 25%) rispetto ai bilanci recenti, con riduzioni concentrate nella direzione scientifica dell’agenzia.
Questi tagli potrebbero compromettere seriamente molte missioni internazionali, tra cui alcune con coinvolgimento ESA:
1. Mars Sample Return (MSR)
Uno dei progetti congiunti più importanti potrebbe essere cancellato: la missione Mars Sample Return – un’iniziativa congiunta NASA-ESA per riportare sulla Terra campioni di suolo marziano raccolti dal rover Perseverance. Il costo complessivo ha superato i 7,5 miliardi di dollari e la NASA sta cercando alternative più economiche e rapide. Ma se i tagli verranno confermati, l’intera missione potrebbe essere annullata.
2. Telescopio Nancy Grace Roman
Sebbene non coinvolga direttamente ESA, la cancellazione di questo telescopio – pensato per studiare l’energia oscura e gli esopianeti – avrebbe un impatto globale sulla comunità astrofisica, rallentando la ricerca in settori di interesse comune.
3. Missione DaVinci su Venere
Anch’essa a rischio, la missione DaVinci mira a esplorare l’atmosfera e la superficie di Venere. ESA ha manifestato interesse per la ricerca venusiana; un ritiro della NASA rappresenterebbe un’occasione persa per un’ulteriore collaborazione.
4. Programma Artemis e esplorazione lunare
Forse il cambiamento più significativo è il possibile pensionamento anticipato dello Space Launch System (SLS) e del modulo Orion dopo la missione Artemis III. ESA è un partner fondamentale del programma Artemis, fornendo i moduli di servizio per Orion. Un rallentamento da parte della NASA potrebbe influenzare la partecipazione europea all’esplorazione umana della Luna.
Un ridimensionamento degli obiettivi lunari statunitensi potrebbe spingere ESA a cercare alleanze alternative, specialmente se la Cina dovesse stabilire una presenza dominante sulla superficie lunare prima degli Stati Uniti.
Quali progetti sopravviveranno?
Nonostante i tagli proposti, alcuni programmi hanno buone probabilità di proseguire:
- James Webb Space Telescope (JWST): Già operativo e produttivo, JWST continuerà a essere un pilastro dell’astronomia internazionale.
- ISS e attività in orbita bassa (LEO): Con investimenti multinazionali e infrastrutture già attive, la ISS proseguirà fino alla fine del decennio. Gli astronauti e gli esperimenti ESA restano centrali.
- Collaborazioni con il settore privato: Il nuovo orientamento NASA verso fornitori commerciali apre nuove opportunità per ESA di collaborare con aziende come SpaceX, Blue Origin e Sierra Space.
- Missioni guidate da ESA: Indipendentemente dalla NASA, ESA darà priorità a programmi propri, tra cui:
- Ariane 6 e Vega, per un accesso autonomo allo spazio.
- Programmi di osservazione della Terra, come Copernicus.
- ExoMars (in attesa di una nuova data di lancio).
- Lo sviluppo della costellazione IRIS2 per comunicazioni satellitari sicure.
Un nuovo capitolo per la cooperazione spaziale transatlantica?
Mentre ESA celebra 50 anni di successi e cooperazione, deve anche prepararsi a un futuro incerto con il suo storico partner americano. I tagli proposti al budget NASA minano le basi di un progresso scientifico condiviso. Ma offrono anche all’ESA l’opportunità di affermare una maggiore indipendenza, rafforzare legami con attori privati e diversificare le alleanze.
La forza dell’ESA risiede nella sua adattabilità e nel suo spirito multilaterale. Con la Strategia 2040 come bussola, dovrà navigare in un mondo dove l’equilibrio geopolitico dell’esplorazione spaziale cambia rapidamente. In collaborazione o in autonomia, il ruolo dell’ESA come pilastro della scienza spaziale globale resta imprescindibile.