La lettera

28° regime, anche Giorgia Meloni vuole regole più semplici per spingere le startup

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Lettera congiunta di una serie di Stati membri, fra cui l’Italia con la firma in calce della stessa Giorgia Meloni, all’Europarlamento a favore del 28° Regime già spinto da Mario Draghi ed Enrico Letta, che spinge per una riforma comunitaria favorevole all’ecosistema delle startup europee.

Lettera congiunta di una serie di Stati membri, fra cui l’Italia con la firma in calce della stessa Giorgia Meloni, all’Europarlamento a favore del 28° Regime già spinto da Mario Draghi ed Enrico Letta, che spinge per una riforma comunitaria favorevole all’ecosistema delle startup europee.

La battaglia per il 28° Regime, allo studio come soluzione per affrontare il problema dell’eccessiva burocrazia in nome di un approccio semplificato e standard, è sostenuta fra gli altri da Gianmarco Carnovale, Ceo di Scuter e fondatore di Roma Startup e membro di Allied for Startups, che su LinkedIn ha segnalato la lettera aperta dei leader Ue all’Europarlamento.

Cosa è il 28esimo regime e a cosa serve?

Il 28mo regime serve a due cose, illustra Gianmarco Carnovale:
1. Perimetro di normativa societaria univoca (e semplificata) per la raccolta dei capitali da parte di investitori internazionali, creando una alternativa alla costituzione in Delaware che oggi è una sorta di standard e, sempre sul tema delle partecipazioni societarie, a gestire in modo univoco le stock option per dipendenti e collaboratori che sono centrali nelle startup finanziate dal venture capital.

2. una persona giuridica unica pan-europea serve per approcciare i 27 mercati nazionali senza dover costituire subsidiaries locali.

Ma gli aspetti fiscali e giuslavoristici, verrebbero mantenuti a livello nazionale nello Stato in cui la società pan-europea avesse la base principale. Un po’ simile all’ essere cittadini con passaporto UE, poi residenti in uno degli Stati membri.

Si allarga il fronte dei sostenitori del 28° regime

E adesso si allarga il fronte dei sostenitori, scrive Carnovale, “si aggiungono una serie di Stati membri, che hanno mandato una lettera congiunta al Presidente dell’Europarlamento”. Quoto dal documento: “[…] just as firmly pursue its Single Market Strategy as it should reduce bureaucracy. For example, the European Council already in March called on the European Commission to present a proposal for a 28th regime for companies, including start-ups and scale-ups, to unlock the Single Market for new and innovative businesses. We can only stress that we need this proposal #urgently!”

Bene, no? Ah, dimenticavo il dettaglio: per l’Italia l’ha firmata… Giorgia Meloni !!! La Premier é arruolata tra i sostenitori dell’innovazione, dopo la spinta convinta di Adolfo Urso con lo #ScaleupAct É la volta buona per l’Italia che meritiamo. In un’Europa diversa, radicata nelle tutele della Democrazia ma anche nelle libertà di iniziativa e nella meritocrazia.

Cosa dice la lettera

La lettera, sottoscritta dai Governi di Berlino, Vienna, Bruxelles, Sofia, Zagabria, Nicosia, Praga, Tallin, Helsinki, Parigi, Atene, Roma, Riga, Vilnius, Lussemburgo, L’Aia, Varsavia, Lisbona, Stoccolma, è indirizzata al Presidente del Consiglio Ue Antonio Costa e per conoscenza anche alla Presidente dell’esecutivo Ue Ursula von der Leyen e a quella del Parlamento Roberta Metsola.

Una volta rievocato l’appello di un anno fa da parte di Mario Draghi all’Europa per spingere sul pedale della concorrenza, la missiva sottolinea la necessità di semplificare le regole e togliere la burocrazia in eccesso.   

Sono tre i capisaldi da seguire

  • In primo luogo, una revisione sistematica della regolazione Ue per identificare le regole superflue ed eccessive o squilibrate. “Serve il coraggio di cancellare le regole superflue”, si legge nella missiva. Un processo da concludere entro fine anno, questo l’auspicio.
  • In secondo luogo, si chiede moderazione sul fronte di nuove regolazioni: è necessario per questo limitarsi al minimo indispensabile.
  • “Chiediamo inoltre una modernizzazione della normativa Ue sulla concorrenza e un’accelerazione del controllo sui merger e delle procedure sugli aiuti di Stato a livello Ue”, si legge.  

La richiesta è di concentrare gli sforzi sull’accelerazione del business, sulla semplificazione dell’accesso al credito, sul supporto alla crescita e sulla riduzione degli obblighi anche per quanto riguarda il GDPR.

“Nel nostro incontro di fine ottobre dovremmo distribuire i compiti per specifici per avviare il nuovo corso”, si legge ancora.

La lettera chiede inoltre di fissare per febbraio 2026 un incontro per fare il punto sulla revisione della normativa Ue sulla concorrenza, nell’ottica di quanto identificato dal rapporto Draghi: vale a dire ridurre la burocrazia, completare il Mercato Unico in tutte le sue dimensioni.

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