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Ue, Macron candida Breton come commissario al mercato unico digitale

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Dopo la bocciatura di Sylvie Goulard, il presidente francese Emmanuel Macron propone Thierry Breton, ex ministro dell’Economia (ha salvato France Telecom), Ad del gruppo Atos, come nuovo esponente della Francia nella Commissione europea.

Ex ministro dell’Economia nel 2005 con Jacques Chirac, da Ceo ha salvato France Telecom (con un debito di 70 miliardi di euro), ed ora è l’amministratore delegato del gruppo Atos, un’azienda specializzata in tecnologia digitale. Questo è il profilo di Thierry Breton, 64 anni, proposto dal presidente Emmanuel Macron come candidato commissario francese designato al Mercato Interno, alla Difesa, alla nuova direzione Industria e Spazio e alla promozione del Mercato Unico Digitale, dopo la bocciatura di Sylvie Goulard.

Un “profilo ibrido, tra politica e affari”: così il quotidiano francese Le Monde definisce Breton, che sostiene Macron già dal primo turno delle elezioni presidenziali che nel 2017 lo portarono all’Eliseo. “Oggi”, scrive il giornale, “il patron di Atos viene designato per il posto promesso a Sylvie Goulard, con il rischio di possibili conflitti di interessi”.

Fonti dell’Eliseo citate da Le Monde assicurano che la scelta è stata “discussa ed approvata” con la presidente eletta della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen. “Breton possiede forti competenze in tutti gli ambiti coperti dal portafoglio, vista la sua esperienza in quanto amministratore delegato di grandi gruppi nonché una forte legittimità in quanto ex ministro delle Finanze”, sottolineano ambienti vicini a Macron. All’Eliseo spiegano che il presidente francese voleva “uscire da un approccio burocratico”. “Questa nomina”, aggiungono, “è la garanzia di avere qualcuno di concreto, attivo, che porta avanti dei progetti e non l’Europa della burocrazia”.

Come diversi esponenti politici bipartisan, anche Le Monde s’interroga tuttavia sul “rischio di suscitare una nuova fronda degli eurodeputati” dopo la clamorosa bocciatura di Goualard. Visto anche il rischio di conflitto di interessi, tra il suo possibile nuovo posto a Bruxelles e i suoi passati incarichi nel settore privato.