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In bilico Goulard, la Commissaria Ue designata al mercato unico digitale: ‘Sono pulita’

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Goulard rischia a causa dell'indagine amministrativa relativa a un suo ex assistente parlamentare e sulla consulenza per un think-tank Usa durante il suo mandato di eurodeputata. Popolari e socialisti chiedono ulteriori “chiarimenti”, di fatto bloccando il via libera alla nomina.

È in bilico la nomina della commissaria designata al mercato unico digitale. Sylvie Goulard, la commissaria francese designata al Mercato Interno, alla Difesa, alla nuova direzione Industria e Spazio e a promuovere il Mercato Unico Digitale, non ha convinto i due principali partiti, i popolari (Ppe) e i socialisti (S&D), che insieme ai verdi, sinistre e sovranisti, l’hanno contestata duramente nella audizione al Parlamento europeo per il suo comportamento “etico” quando era eurodeputata. L’uso di fondi Ue per lavori non documentati l’ha già portata a restituire 45mila euro all’Europarlamento e l’ha coinvolta in indagini ancora in corso dell’antifrode Ue, Olaf di Bruxelles, e della magistratura francese, che la costrinsero a dimettersi da ministro della Difesa poco dopo la nomina. In più, nell’audizione, sono state contestate consulenze pagate “oltre 10mila euro al mese” dalla lobby/think-thank Usa Berggruen Institute durante il suo mandato di eurodeputata.

Rispetterò le decisioni della giustizia”, ha detto la commissaria designata, ma “sono pulita” e “chiedo il rispetto del principio di presunzione di innocenza, che è una libertà fondamentale”.

La Commissaria francese designata pressata dagli eurodeputati

Gli europarlamentari Christel Schaldemose (S&D) e François-Xavier Bellamy (Ppe) hanno messo sulla graticola la commissaria designata sulla vicenda che, nel 2017, l’ha spinta a presentare le dimissioni dal suo incarico di ministro della Difesa. Si è difesa Goulard, sottolineando di aver “rispettato la decisione del segretario generale del Parlamento Ue, che ha applicato una giurisprudenza molto rigida della Corte di giustizia secondo cui, se ci sono poche prove del lavoro del proprio assistente, bisogna chiedere il rimborso di quanto dato. Non è una sanzione e non è una decisione penale“, ha precisato, ricordando di non essere sotto indagine.

La sua difesa “non ha convinto i Socialisti&Democratici, che chiederanno ulteriori chiarimenti”, si legge in una nota del gruppo al termine dell’audizione di Goulard. “Con un’indagine in corso da parte dell’ufficio antifrode dell’Ue e della magistratura francese, non sarebbe opportuno dare un timbro finale di approvazione” alla candidatura di Goulard, ha spiegato Christian Ehler, portavoce del Ppe per l’Industria. “Il gruppo Ppe chiederà che vengano date risposte a domande ulteriori”, oltre a “una possibile seconda audizione per chiarire le questioni in sospeso e farci un’idea”.

Popolari e socialisti quindi hanno preteso ulteriori “chiarimenti”, di fatto bloccando il via libera. Qualora le spiegazioni aggiuntive di Goulard non cancellassero i dubbi, rischierebbe la bocciatura.

Goulard, sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron, in caso dovesse ricevere l’ok alla nomina, si muoverà sotto la supervisione di Margrethe Vestager, vice presidente esecutiva e commissario alla Concorrenza (da lei dipende la DG Competion), investita dell’incarico di supervisionare alla realizzazione di un’Europa pronta per la “Digital Age”.

Dunque passano, per il momento, in secondo piano le strategie che Goulard ha in testa per l’Industria Ue e per il Mercato Unico Digitale: “Dobbiamo attivare tutti i nostri strumenti a favore dell’Innovazione. Questa è la ragione per la quale Industria e digitale sono all’interno dello stesso portafoglio”.