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TIM, ‘ritrovato dialogo’ nel cda. Genish via dal board

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Il consiglio - che si è riunito ieri - ha fatto sapere che all'ex Ad sarà versata la somma pari a 4,2 milioni di euro entro 30 giorni "alla luce della reciproca rinuncia a qualsiasi rivendicazione o controversia reciproca in relazione al rapporto di lavoro passato tra le parti."

TIM ha confermato che il suo ex amministratore delegato Amos Genish si è dimesso dal consiglio di amministrazione circa otto mesi dopo essere stato sostituito dall’attuale amministratore delegato Luigi Gubitosi.

Al suo posto di consigliere arriva un altro nome legato all’azionista Vivendi: Frank Cadoret, numero due di Canal+.

Il consiglio – che si è riunito ieri – ha fatto sapere che all’ex a d sarà versata la somma pari a 4,2 milioni di euro entro 30 giorni “alla luce della reciproca rinuncia a qualsiasi rivendicazione o controversia reciproca in relazione al rapporto di lavoro passato tra le parti.”

A seguito dell’incontro, TIM ha dichiarato che il consiglio ha accolto il rinnovato dialogo e “auspica il proseguimento e il rafforzamento di tale dialogo tra gli azionisti“. La società ha anche espresso la speranza che la nomina unanime di Cadoret potrebbe portare a un successivo accordo tra i suoi principali azionisti su una “governance condivisa e stabile“.

Vivendi ed Elliott sono stati ai ferri corti da più di un anno su come far rilanciare l’operatore dopo che il fondo americano ha preso il controllo del consiglio di amministrazione nel maggio 2018. Elliott ha richiesto uno spin-off completo della rete fissa di TIM per contribuire a ridurre il debito, un idea che Vivendi abbia finora resistito, mentre Gubitosi ha spinto per qualche forma di legatura con la rivale della linea fissa Open Fiber.

Il cda di Telecom – oltre a fare il punto sui dossier aperti – come i negoziati tra Tim e Vodafone sulle condivisione di investimenti e infrastrutture per il 5G, incluse le torri, con Vodafone che conferirebbe le proprie in Inwit – ha deliberato di incorporare la società Noverca (titolare del marchio Kena), interamente posseduta, e di includere tra i dirigenti strategici anche i responsabili degli affari regolatori e della sicurezza, Giovanni Moglia e Stefano Grassi.