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Televisione on demand, i contenuti più visti in Italia nel 2018

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Con l'avvento del Subscription on Demand il numero dei servizi a disposizione sta rapidamente raggiungendo quello dei canali televisivi che si potevano trovare accendo la tv fino a pochi anni fa.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Qualche giorno fa, Apple ha presentato il suo nuovo servizio di streaming televisivo, Apple TV+, complicando ulteriormente un mercato sempre più ricco di offerte e quindi, assai, più frammentario di qualche tempo fa (e lo sa bene chi, quest’anno, per la prima volta si è trovato a dover sottoscrivere due abbonamenti e non uno per guardarsi tutte le partite della squadra del cuore).

Tra Netflix, Prime Video, Sky/NOW TV, Infinity, Chili, TIMvision, Apple TV+, Disney+, la piattaforma Disney annunciata mesi fa (su SosTariffe.it si possono sempre trovare le diverse offerte per conoscere costi e modalità di abbonamento) il numero dei servizi a disposizione sta rapidamente raggiungendo quello dei canali televisivi che si potevano trovare accendo la tv fino a pochi anni fa. E ognuno di questi propone centinaia di serie tv, film, cartoni animati, documentari, contenuti originali: lo spaesamento, nell’era degli abbonamenti mensili, è vivo e reale, seguendo quel vero e proprio sovradosaggio di stimoli che Internet ha portato con sé negli ultimi anni.

I recenti dati di Parrot Analytics sul mercato televisivo (anche se, a ben vedere, il sempre più negletto televisore tra qualche anno dovrà forse cedere il suo nome allo smartphone o al tablet) contribuiscono a far luce anche sul mercato italiano, mettendo in evidenza i più importanti trend del 2018. Il tutto sempre tenendo presente che il mondo della tv streaming nei mesi che seguiranno andrà incontro a una rivoluzione se possibile ancora più massiccia, visto che l’ingresso sulla scena di Apple e Disney costringerà a ridisegnare ancora una volta il panorama dell’offerta video – e non è detto che i dominatori di oggi lo saranno ancora tra qualche mese, di certo non con le stesse percentuali di adesso, a partire da Netflix.

Stranger Things vince in Italia

Prima di passare all’Italia, due parole sul mercato globale. Come anticipato, Netflix domina, e con largo margine: il 71% del mercato SVOD (Subscription Video On Demand, ovvero i contenuti televisivi trasmessi con abbonamento) è in mano sua, con ben 130 su 300 contenuti originali – tra serie, film e altro – prodotti lo scorso anno. Un primato conquistato a suon di investimenti, considerando che la piattaforma californiana, nata per la distribuzione con l’arcaica posta di DVD, ha speso più di 12 miliardi di dollari solo nel 2018.

Lo studio di Parrot Analytics mostra anche quali sono stati i contenuti originali più apprezzati nei dieci Paesi presi in esame dal suo studio The Global Television Demand Report. Le terrificanti avventure di Sabrina – la giovane strega già spinoff dei popolarissimi Archie Comics negli anni ’60 e protagonista di numerose serie televisive e animate, ora riproposta in versione più matura e dark – hanno sbancato nel mondo anglofono, risultando al primo posto negli Stati Uniti, in Australia e nel Regno Unito, mentre, com’era facile prevedere, l’elaborato piano del Professore e di Berlino ne La casa de papel ha conquistato la Spagna (ma anche la vicina Francia) e il Brasile. Star Trek Discovery è al primo posto in Canada e in Germania, mentre in Italia (e in Messico) è stato Stranger Things il contenuto originale più apprezzato in assoluto, pur se disponibile fin dall’ottobre del 2017.

Non stupisce, quindi, che proprio per queste serie Netflix abbia deciso di procedere a tappe forzate, con la terza stagione di Stranger Things ormai imminente, così come la seconda di Sabrina e la terza di La casa de papel.

L’anno dei Golden Globe e degli Emmy allo streaming

Che il 2018 sia stato un anno fondamentale per il modello dello streaming on demand è chiaro anche dal riassunto effettuato dal report dei più importanti eventi nel mercato televisivo, che hanno visto Netflix e Prime Video conquistarsi il loro posto al sole senza particolare riguardo per i “grandi vecchi”. A gennaio 2018 Hulu e Amazon Prime Video si sono portati a casa i più ambiti Golden Globe televisivi, rispettivamente con The Handmaid’s Tale e La fantastica signora Maisel; proprio la serie creata da Amy-Sherman Palladino con Rachel Brosnahan ha fatto piazza pulita in autunno con ben 5 Emmy Award, tra cui quello per la miglior commedia.

Ma a luglio era successo anche altro: Disney aveva comprato la 21st Century Fox per la ragguardevole cifra di 71,3 miliardi di dollari, acquisizione che per le sue dimensioni si concluderà solo a metà di quest’anno (e che porterà Disney a essere padrona anche del 60% di Hulu, con un assortimento di programmi davvero impressionante).

Che cosa è successo in Italia

Passando al mercato italiano (e tenendo conto che, non essendo tecnicamente uno SVOD, non compaiono i dati relativi a Sky) dopo Stranger Things le serie originali più apprezzate sono state Narcos, Black Mirror, 13, Orange is The New Black, La casa de Papel, Le terrificanti avventure di Sabrina, Baby, The Handmaid’s Tale (la prima non prodotta da Netflix e distribuita su TIMvision, e da Hulu in USA) e Sense8. Per vedere la prima serie made in Amazon tocca aspettare il diciottesimo posto, con The Man in The High Castle.

Il report di Parrot Analytics conferma che la grande passione degli italiani alla televisione sono le serie crime, il genere che in assoluto ha il più alto gradimento e che vanta una richiesta superiore alla media mondiale del 3,14%. Al secondo posto ci sono le sitcom, anche se la domanda, in questo caso, è sotto il dato medio planetario dell’-1,8%. In fine la fantascienza, seguita a stretto giro da teen drama, serie di natura giudiziaria e animazione giapponese.

I contenuti originali prodotti in Italia (tra cui Suburra) si vendono bene soprattutto in Europa, in particolare in Svizzera, in Russia, in Albania, in Francia, a Malta, in Germania, in Spagna e in Belgio, ma buoni risultati arrivano anche dagli Stati Uniti.

Infine, anche in Italia (e sempre tenendo conto dell’assenza di Sky) Netflix conferma il dato globale, con il 73% del mercato dei contenuti originali, seguita dai prodotti realizzati da Amazon Prime Video all’11% e da Hulu (8%). In realtà, la quota di Netflix sta calando, inevitabile visto l’aumento dell’offerta (che fino a poco tempo fa aveva quasi caratteri di monopolio) da parte di competitor come Amazon; questa diminuzione, però, ha un ritmo più basso rispetto al resto del pianeta. E solo il tempo potrà dire che cosa succederà da quest’autunno.

Link:

https://www.parrotanalytics.com/resources/#