Conference call

Rete unica. Gubitosi agli analisti ‘Non vedo perché questo Governo dovrebbe cambiare i piani’

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Alcune dichiarazioni dell'ad di TIM Luigi Gubitosi in occasione della conference call con gli analisti internazionali hanno suscitato qualche strascico polemico.

Ma cosa ha detto veramente l’amministratore delegato di TIM Luigi Gubitosi durante la conference call che si è tenuta con gli analisti internazionali in occasione della presentazione del bilancio 2020 e del nuovo piano strategico 2021-2023 denominato “Beyond connectivity”?

Riportiamo fedelmente alcune parti dell’intervento dell’ad di Tim Luigi Gubitosi, che hanno avuto uno strascico di polemiche. Per onore di cronaca riportiamo di seguito la trascrizione della traduzione simultanea di alcuni stralci delle dichiarazioni di Luigi Gubitosi in conference call.  

FiberCop, rete unica e Vittorio Colao

“L’attività di FiberCop è già in corso, quindi trasferiremo le quote, però le attività sono già iniziate e stanno progredendo bene in linea con il piano”, ha detto Gubitosi.

Da uno degli analisti analisti in collegamento viene fatta una domanda: Il Governo potrebbe cambiare qualcosa sulla rete unica in futuro? Il signor Colao è uno dei ministri.

“Beh sì effettivamente, ovviamente conoscevo molto bene il signor Colao quando lavorava per Vodafone, ci conosciamo da diversi anni. L’ho sempre considerato un ottimo concorrente. Adesso sta facendo un lavoro diverso, ha un compito diverso a favore dell’intero paese e rispetto la sua opinione. Ho avuto l’opportunità tra l’altro di avere uno scambio di idee con lui, così come con altri ministri”.

Ministri di alto profilo, accordo con CDP

“Abbiamo in questo governo ministri di alto profilo – ha proseguito Gubitosi – sia politici che tecnici e francamente, a differenza di alcuni concorrenti, non mi piace speculare pubblicamente su quello che hanno detto o di quello che pensano. Però attualmente direi che non c’è nessun motivo per credere che ci possano essere dei cambiamenti di piani da parte del Governo. E con questo intendo dire che c’è un accordo con Cassa Depositi e Prestiti che verrà onorato.

Domande sull’Unione Europea

‘Se posso dire, semplicemente per fare un parallelo, nelle ultime call sono state fatte alcune domande di questo tenore: ‘E’ vero che l’Unione Europea avrà un impatto sul potenziale accordo?’ E noi ci siamo sempre rifiutati di rispondere perché il commissario stesso ha detto che non voleva esprimere nessuna opinione anche se non ci sono preclusioni, mentre la stampa ha riportato cose diverse, così come riportate da alcuni concorrenti”, ha detto Gubitosi.

I ministri sanno come essere discreti

“Una cosa che posso dire, perché rispetto moltissimo alcuni dei ministri, è che sanno come essere discreti e riservati. Non andranno a parlare con le agenzie di stampa, con i quotidiani a proposito di quello che faranno e non faranno. Penseranno, agiranno e poi parleranno con la stampa. Non viceversa”, ha aggiunto Gubitosi.

TIM-DAZN. Gubitosi ‘Sui diritti calcio saremmo solo distributori’

Più di una domanda da parte degli analisti su DAZN. La prima domanda riguarda la strategia sui contenuti sempre più importante. Per quanto riguarda l’accordo con DAZN, cosa può dire del contributo del 40% sui costi nel caso che DAZN si aggiudicasse i diritti della Serie A?

Questo fa parte della guidance a livello di cash flow? Quale grado esclusività ha TIM con DAZN? TIM è semplicemente un tenant del pacchetto diritti o sarà il distributore esclusivo a nome di DAZN?

“Dazn è interessata ai diritti del calcio mentre noi no, noi saremmo un partner tecnologico e distributori di Dazn ma non contribuiremo di per sé all’acquisto. Noi contribuiremo in termini del nostro ruolo di distributore, se questo accade e come succede ad esempio con Disney”. Lo ha ribadito, durante la call con gli analisti, l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, in merito all’accordo con Dazn sui diritti televisivi della Serie A.

‘Non c’è esclusività’

“Detto ciò, non c’è nulla nel nostro piano perché in effetti è ancora un condizionale. La situazione non si verifica adesso, abbiamo inserito nel nostro piano ciò che abbiamo sottoscritto o ciò che è estremamente probabile che accada – ha aggiunto – Quindi, non sappiamo ancora chi vincerà. Siamo però molto attivi su questo, sarà una grande opportunità per il nostro paese, indipendentemente da che vincerà. Se DAZN vincesse, vorrebbe naturalmente come OTT riportare tutto qui e questo creerebbe una migrazione importante da OTT alla piattaforma satellite, e come succede in molti paesi il satellite rispetto all’OTT diventa in realtà una forma un po’ obsoleta e questo accade anche in Italia. Al momento stiamo a guardare la situazione e non c’è nulla nel nostro piano”. “Non c’è una esclusività. Per chiarire, abbiamo una clausola di riservatezza con DAZN e quindi possiamo parlare nel momento in cui si sottoscrive un accordo. Per il momento non c’è nulla e non c’è nulla che possa dire di più” e, “ovviamente, se dovessimo fare qualcosa con Dazn la faremmo perché si crea valore”, ha concluso.