Nuovo standard

Rete 6G, la Cina annuncia il lancio del primo satellite (Video)

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Mentre procede speditamente la realizzazione e l'attivazione delle reti commerciali 5G in tutto il mondo, Pechino guarda oltre e lancia il guanto di sfida a Usa ed Europa nella corsa alla futura rete 6G, con l’utilizzo di un satellite per testare le prime comunicazioni con questo standard in via di definizione.

Nelle ore in cui si contavano i voti necessari a Joe Biden per essere eletto 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, Pechino annunciava il lancio del primo satellite al mondo destinato a testare le comunicazioni della futura rete 6G.

Una nuova sfida tecnologica e commerciale, con grandi risvolti politici e culturali, che la Cina ha lanciato agli Stati Uniti e all’Europa.

Il lancio del satellite 6G

Secondo quanto riportato in un servizio della China Central Television, il satellite per la futura generazione di telecomunicazioni faceva parte di un carico di altri 12 dispositivi satellitari, partiti per lo spazio con il lanciatore “Long march 6” dal Taiyuan Satellite Launch Center.

L’obietto, si legge in un articolo della BBC, è testare questa nuova tecnologia nello spazio, poiché la banda di frequenza 6G utilizzerà frequenze terahertz.

L’iniziativa è stata progettata e sviluppata dalla University of Electronic Science and Technology of China (UESTC), in partnership con Chengdu Guoxing Aerospace Technology e MinoSpace Technology.

Questo primo lancio di prova servirà per testare il 6G nella raccolta dati e informazioni derivanti dalle rilevazioni terrestri, dal monitoraggio dei disastri ambientali, dalla prevenzione degli incendi boschivi, dal controllo e dalla tutela delle risorse naturali e forestali, tra cui l’acqua e il numero di alberi.

Onde terahertz e limiti terrestri

Si stima che la rete 6G potrebbe raggiungere (teoricamente) velocità nell’ordine di 1 terabyte al secondo, quasi 8mila volte maggiori della rete 5G.

La grande velocità della connessione 6G si può raggiungere però proprio grazie alle onde terahertz.

Il problema è che tali onde sono difficili da sfruttare sul nostro pianeta, a causa dell’assorbimento atmosferico e del fenomeno del “rumore termico”, dovuto alla temperatura dell’ambiente e in grado di oscurare il segnale, degradandolo.

Nel caso della banda di frequenze terahertz, l’effetto di disturbo “rumore termico” è diffusamente presente in natura e avviene già a temperatura ambiente.