Il pacchetto

Proprietà intellettuale, perché le nuove misure Ue sono un vantaggio per 5G e IoT

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Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione Ue: “Il pacchetto completo presentato migliora l'applicazione e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e incoraggia gli investimenti in tecnologia e sviluppo di prodotti in Europa”. Focus sui brevetti essenziali.

Sempre più serrata la tabella di marcia dell’Unione europea (Ue) per valorizzare appieno le potenzialità del mercato unico e renderlo un trampolino di lancio per le imprese europee affinché possano prosperare nel quadro dell’economia globale.

Un’economia sempre più orientata all’innovazione, con le tecnologie abilitanti la trasformazione digitale che necessitano di un maggiore impegno da parte degli Stati Ue nella lotta alla contraffazione e la pirateria ad ogni livello, dai mercati sul territorio a internet.

Ieri la Commissione europea ha annunciato nuove misure volte a garantire la tutela efficace dei diritti di proprietà intellettuale, incoraggiando in tal modo le imprese europee, in particolare le PMI e le startup, a investire in innovazione e creatività.

Partendo dal presupposto che le pratiche scorrette e criminali di contraffazione e pirateria riguardano circa il 5% dei prodotti circolanti nell’Ue, per un danno economico quantificato in 85 miliardi di euro, Bruxelles ha voluto con questa nuova iniziativa ha voluto incoraggiare “negoziazioni eque ed equilibrate” per quanto riguarda la concessione delle licenze, così da “premiare le imprese per l’innovazione e consentire al contempo anche ad altri di valorizzare la tecnologia in questione per concepire prodotti e servizi nuovi e innovativi”.

Si calcola che i diritti di proprietà intellettuale (Intellectual Property rights, o IPR) rappresentano oggi il 42% del PIL dell’Unione, a cui corrispondono il 38% di tutti i posti di lavoro e il 90% delle esportazioni.

Crescere oggi, in un contesto fortemente competitivo e reso più complesso dalla globalizzazione, significa potersi muovere in un quadro regolatorio più chiaro e certo. Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “La crescita economica e la competitività dell’Europa dipendono in larga misura dagli investimenti dei nostri numerosi imprenditori – dalle start-up alle grandi società – in nuove idee e conoscenze. Il pacchetto completo che presentiamo oggi migliora l’applicazione e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e incoraggia gli investimenti in tecnologia e sviluppo di prodotti in Europa”.

Investire in tecnologia significa in questo momento storico scommettere sul futuro. Per sostenere tali settori strategici per la crescita economica si devono prendere delle misure efficaci per proteggere quelli che sono definiti brevetti essenziali” (o Standard essential patents), cioè imprescindibili per lo sviluppo dell’economia digitale e la realizzazione della trasformazione digital oriented di tutta l’Unione.

Brevetti da considerarsi indispensabili per la produzione in specifici ambiti tecnologici, come l’information technology (IT), l’information and communication technology (ICT), le telecomunicazioni, la nascente economia digitale legata a tecnologie chiave come internet delle cose, realtà aumentata/virtuale, cloud, big data analytics/data economy, giga society e molto altro.

A riguardo, si legge in una comunicazione della Commissione: “Molte tecnologie fondamentali che sono parte di norme tecniche globali (ad esempio WiFi e 4G) sono protette da brevetti essenziali. La Commissione offre oggi orientamenti e raccomandazioni per un sistema di brevetti essenziali equilibrato ed efficiente”.

Due obiettivi indicati da Bruxelles come fondamentali:

  • i fabbricanti di prodotti possono accedere alle tecnologie mediante regole sulle licenze trasparenti e prevedibili;
  • i titolari di brevetto sono remunerati per i loro investimenti in R&S e per le attività di normalizzazione e, di conseguenza, sono incentivati a offrire le loro migliori tecnologie perché vengano incluse nelle norme.

L’Ue punta quindi su una “maggiore trasparenza e prevedibilità”, che dovrebbe offrire a tutti i partner europei un vantaggio nella corsa mondiale all’innovazione tecnologica e consentire di sfruttare appieno il potenziale del 5G e dell’Internet delle cose.