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Presidenziali Usa 2020, la Sen. Warren: ‘Se vinco farò a pezzi i big del tech’

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Elizabeth Warren, candidata democratica Usa 2020: "Amazon, Google e Facebook hanno raso al suolo la concorrenza, usato le nostre informazioni private per il loro profitto e inclinato il campo di gioco a sfavore di tutti gli altri. E nel processo, hanno ferito le piccole imprese e soffocato l'innovazione. Bisogna regolarle al più presto".

La senatrice democratica del Massachusetts Elizabeth Warren, candidata alla presidenziali Usa nel 2020, ha proposto un piano di ‘Break up’ per alcune delle più grandi aziende tecnologiche statunitensi, tra cui Amazon, Google e Facebook.

Le grandi aziende tecnologiche oggi hanno troppo potere sulla nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia”, ha scritto la Warren in un lungo articolo pubblicato su Medium e rilanciato attraverso la sua pagina Facebook. “Hanno raso al suolo la concorrenza, usato le nostre informazioni private per il loro profitto e inclinato il campo di gioco a sfavore di tutti gli altri. E nel processo, hanno ferito le piccole imprese e soffocato l’innovazione“. “La mia amministrazione apporterà grandi cambiamenti strutturali al settore tecnologico per promuovere una maggiore concorrenza, tra cui lo smembramento di Amazon Facebook  e Google“. Ciò significa che dobbiamo allontanare Facebook da Instagram e WhatsApp, Amazon da Whole Foods, Google da Nest, e altro ancora

Chi è Elizabeth Ann Warren

Elizabeth Ann Warren compirà 70 anni a giugno. Dal 2013 è una senatrice del Massachusetts per i democratici, un seggio conquistato dopo aver trascorso una vita a combattere i privilegi delle banche e di Wall Street, soprattutto dopo la grave crisi finanziaria del 2008.

I suoi avversari la descrivono come una populista di sinistra ma è una semplificazione eccessiva. Anche perché la Warren fino al 1994 aveva sempre votato per i repubblicani; e sostiene di aver cambiato campo proprio per poter difendere meglio la classe media dallo strapotere delle grandi organizzazioni finanziaria.

Il 9 febbraio scorso, nel corso di un evento a Lawrence, in Massachusetts, si è candidata per diventare la sfidante democratica di Donald Trump per la presidenza degli Stati Uniti

La proposta della Senatrice

La proposta della Warren si divide in due parti: in primo luogo, la senatrice ha chiesto di regolamentare le piattaforme tecnologiche dominanti come Google e Facebook  come se fossero utilities (società del gas o dell’elettricità) e di proibire loro di gestire contemporaneamente le piattaforme e le aziende collegate che operano su quelle piattaforme.

In secondo luogo, la senatrice ha detto che nominerà dei regolatori che avrebbero smontato “fusioni tecnologiche illegali e anticoncorrenziali” benedette in precedenza dal governo. Tra queste operazioni, l’acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon, l’acquisto di WhatsApp e Instagram da parte di Facebook , e diverse acquisizioni di Google, tra cui DoubleClick, una società di servizi pubblicitari su Internet.

Voglio un governo che assicuri che tutti, anche le più grandi e potenti aziende d’America, rispettino le regole“, ha detto inoltre la Warren in una dichiarazione al New York Times. “Per fare ciò, dobbiamo fermare il loro potere politico per modellare le regole a loro favore “.

La proposta imporrebbe nuovi regolamenti a due livelli di società: le sue regole si applicherebbero alle aziende con 25 miliardi di dollari o più di ricavi annuali globali. La Warren richiederebbe alle aziende più piccole, tra i 90 milioni di dollari e i 25 miliardi di dollari di fatturato, di operare in modo “equo, ragionevole e non discriminatorio“, ma non richiederebbe loro di separare strutturalmente diverse parti delle loro attività.

Warren è il primo candidato alle presidenziali Usa del 2020 a proporre una politica per frenare il potere dei giganti della tecnologia.