Sentiment analysis

Perché Joe Biden ha vinto su tutti al Super Tuesday. L’analisi social

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La strada è ancora lunga, ma Joe Biden, nel pensiero degli elettori democratici, sembra avere le qualità e l’esperienza per sfidare Trump e i dati rilevabili sulle conversazioni on line degli utenti americani sembrano testimoniarlo.

Il Super Tuesday del 3 marzo 2020 ha segnato una svolta nell’identificare in Joe Biden lo sfidante democratico più probabile contro il repubblicano Donald J. Trump per l’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America il prossimo novembre.

Super Tuesday: dove di votava

Si votava contemporaneamente in 14 Stati, Alabama, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Virginia, Vermont, a cui si sono aggiunti i caucus nelle Samoa Americane. Il numero di delegati da eleggere era 1.357 su un totale di 4.750 complessivi a disposizione.

Per ottenere la nomination democratica, che porterà a sfidare il presidente in carica, un candidato dovrà conquistare 1.991 delegati.

Biden ha vinto in 10 Stati, portando il suo numero complessivo di delegati a 453. Il secondo candidato è Bernie Sanders con 382 delegati complessivi.

Il risultato principale del super martedì è che il fronte democratico si sta compattando su un candidato forte. La prova è che il candidato Mike Bloomberg, dopo il flop elettorale, ha deciso di ritirarsi dalla corsa e di sostenere, con le sue immense risorse finanziarie, proprio Biden.

La strada è ancora lunga, ma Joe Biden, nel pensiero degli elettori democratici, sembra avere le qualità e l’esperienza per sfidare Trump.

I dati rilevabili sulle conversazioni on line degli utenti americani sembrano testimoniarlo.

Premessa

I risultati presi in considerazione sono circa 90 mila e corrispondono alle conversazioni online degli utenti statunitensi, in lingua inglese, relativi alle elezioni per le primarie del Partito Democratico avvenute ieri, martedì 3 marzo 2020, definito come Super Tuesday, che ha visto vincitore Joe Biden.

Il numero delle menzioni è relativo alla giornata del 4 marzo (a partire dalla mezzanotte italiana) relativi alle prime reazioni post-elettorali serali e notturne (negli Stati Uniti).

Come sopra evidenziato la distribuzione delle menzioni nel tempo ha avuto due picchi: uno limitato all’uscita dei primi exit-poll sulla costa orientale e uno più consistente all’uscita dei primi exit-poll sulla costa occidentale.

Il secondo picco è più pronunciato in quanto la situazione complessiva del voto andava consolidandosi con l’indicazione sempre più evidente della vittoria di Joe Biden.

Il numero totale delle menzioni analizzate è pari a 83.500 mentre quello dell’engagement è pari a 549.500. La portata potenziale ha raggiunto la stratosferica cifra di 5.500 miliardi.

Riportiamo di seguito le definizioni:

Menzioni: indica quanto una specifica parola, frase o espressione risulta citata su diverse fonti online.

Engagement: indica la somma delle azioni sui social network e aiuta a capire quanto e come gli utenti interagiscono (retweets / like / commenti su Twitter, like / condivisioni / commenti su Facebook, like / commenti su Instagram, commenti su news e blog).

Portata Potenziale: di un post rappresenta il numero totale di visualizzazioni raggiungibili potenzialmente da quel post.

Analizzando i temi principali incontrati nelle conversazioni troviamo:

In evidenza il nome di Joe Biden su tutti oltre agli altri temi principali legati all’evento: democratic, primary, super, wins, presidential, president, ecc…

Per quanto riguarda gli Hashtag più utilizzati abbiamo:

Saltano subito agli occhi gli Hashtag legati alle primarie: #SuperTuesday, #Election2020, #SuperTuesdayResults, #BREAKING, ecc.

L’aspetto più curioso viene dalla moltitudine e dalla fantasia degli Hashtag legati a Joe Biden: #Biden2020, JoeBiden2020, #JoeBiden, #TeamJoe, #Biden, #GoJoe, #JoeMentum, #Joe, #JoeBidenForPresident2020, #TeamBiden, #RidenWithBiden.

Oltre una decina solo per citare i più utilizzati: indice di una campagna elettorale ben congegnata e pianificata soprtattutto sui social ed in particolare su Twitter.

Infatti, a proposito di media utilizzati durante e dopo questa campagna, risulta evidente come si siano orientati i mezzi di comunicazione: ancora una volta i Social Network si rivelano determinanti ed i più utilizzati.

In particolare, Twitter ha avuto un ruolo primario come si vede dalla suddivisione delle menzioni per tipo di media, raggiungendo oltre l’80% da solo.

A conferma di questo trend, analizzando i principali influencer che hanno contribuito a definire la scena post-elettorale, si vede che sono tutti legati, nuovamente, ai Social Network:

Tra i primi dieci troviamo ben 6 contributi provenienti da Facebook e 4 da Twitter con engagement che vanno da 44.100 di MSNBS (via Facebook) a 12.600 di Michael Tracy (via Twitter).

Dalle conversazioni raccolte nelle prime ore dopo la chiusura dei seggi è possible estrapolare i personaggi di cui si è parlato di più dalla seguente nuovola:

Spiccano oltre ai candidati democratici: joe Biden, Bernie Sanders, Elizabeth Warren e Michael Bloomberg anche Amy Klobuchar e Pete Buttigieg autori dell’endorsement dell’ultima ora.

Volendo andare a scovare anche le società e i brand che sono comparsi di più nelle conversazioni di oggi troviamo un’altra nuvola:

In evidenza la NBC, Bloomberg, CNN, Oakland Riders, Fox News, Trump University, Twitter, Reuters, CBS, Associated Press, ABC News, MSNBC, ecc…

Infine, dalla mappa sotto riportata, si può avere un’idea di come si siano distribuiti i contributi online tra i vari Stati.  Il colore più o meno marcato indica anche l’intensità di partecipazione al voto:

L’indicazione che se ne deduce è che tra tutti gli Stati quelli con gli utenti più partecipi e attivi sono: New York (8.700) e California (7.500). A seguire troviamo: Texas (4.800) e Florida (3.300).