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Offerte biorarie per l’energia elettrica, ecco perché non convengono più

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Un recente studio del portale di comparazione SosTariffe.it ha evidenziato come le offerte biorarie non convengano più come una volta.

Rubrica settimanale Sos Energia, frutto della collaborazione fra Key4biz e SosTariffe. Una guida per il consumatore con la comparazione dei prezzi dell’elettricità, del gas e dell’acqua. Per consultare tutti gli articoli, clicca qui.

Sono tantissime le famiglie italiane che hanno scelto una tariffa bioraria per la propria fornitura di energia elettrica con l’obiettivo di risparmiare andando a concentrare i propri consumi nelle ore serali e nei week end.

Questo tipo di tariffe sono ancora oggi tra le più richieste per via della possibilità di sfruttare un prezzo dell’energia elettrica più basso in determinati orari.

Chiaramente, chi sceglie un’offerta bioraria dovrà fare i conti con un vero e proprio vincolo nell’utilizzo dell’energia elettrica. Il costo dell’elettricità tra le 8 alle 19 dei giorni feriali sarà molto più alto ed utilizzare gli elettrodomestici ad alto consumo in queste ore sarà particolarmente sconveniente.

La tariffe biorarie

Un recente studio del portale di comparazione SosTariffe.it ha evidenziato come le offerte biorarie non convengano più come una volta. Andando ad analizzare le offerte del mese di febbraio 2020, infatti, lo studio ha rilevato come le offerte monorarie, ovvero le tariffe che prevedono che il prezzo dell’elettricità sia indipendente dall’orario di utilizzo, risultano essere più convenienti rispetto alle offerte biorarie.

Lo studio, che ha utilizzato le 5 migliori tariffe luce monorarie e biorarie rilevate dal comparatore di offerte luce di SosTariffe.it, ha verificato come scegliere una tariffa monoraria risulti essere più conveniente garantendo un risparmio extra pari ad oltre il 7% rispetto a quanto si registra per una tariffa bioraria.

Prima di entrare nei dettagli dei risultati dello studio, è bene chiarire la differenza tra le due tipologie di tariffe. Le tariffe di tipo monorario, come sottolineato già in precedenza, prevedono che il prezzo dell’energia elettrica sia completamente indipendente dall’orario di utilizzo della stessa.

Le tariffe multi-orarie

Le tariffe multi-orarie, invece, prevedono una suddivisione della settimana in tre fasce orarie:

  • F1: 8 – 19.00 dei giorni lunedì – venerdì
  • F2: 7-8 e 19-23 dei giorni lunedì-venerdì, 7-23 del sabato
  • F3: 00-7 e 23-24 dei giorni lunedì-sabato; tutte le ore per domenica e festivi

Per le offerte biorarie, di solito, il prezzo della fascia F2 ed il prezzo della fascia F3 coincidono mentre il prezzo della fascia F1 risulta essere decisamente più elevato rispetto al prezzo delle altre fasce. Sul mercato libero è possibile imbattersi anche in offerte “triorarie” in cui viene definito un prezzo specifico per ogni fascia di prezzo.

Con le tariffe monorarie si risparmia

Lo studio di SosTariffe.it, al fine di individuare le offerte più vantaggiose tra monorarie e biorarie, ha fissato tre differenti profili di consumo (riferiti ad una fornitura di energia elettrica attiva nel comune di Milano) andando poi ad individuare le migliori offerte luce monorarie e biorarie per ogni profilo selezionato.

I profili di consumo individuati sono i seguenti:

  • consumo annuo di 1000 kWh che identifica il profilo di un single che registra un consumo energetico annuale molto basso
  • consumo annuo di 2700 kWh che identifica il consumo tipico di una famiglia da 3-4 componenti che registra un consumo energetico medio
  • consumo annuo di 5000 kWh che identifica un nucleo familiare di 7 persone che registra un elevato consumo di energia elettrica durante l’anno

Per quantificare al meglio i costi è stato individuato un sistema di suddivisione dei consumi energetici che dovrebbe favorire le offerte biorarie. I consumi ipotizzati sono così suddivisi:

  • 20% del consumo in fascia F1
  • 20% del consumo in fascia F2
  • 60% del consumo in fascia F3

Lo studio

Nonostante la scelta di una suddivisione dei consumi che favorisce nettamente le tariffe biorarie, lo studio ha rilevato che scegliere una monoraria, considerando le tariffe di febbraio 2020 del mercato libero, è più conveniente. Da notare, inoltre, che il risparmio percentuale diminuisce all’aumentare dei consumi energetici.

Per quanto riguarda il profilo di consumo di 1000 kWh annui, lo studio ha rilevato un costo medio di 213 Euro scegliendo una tariffa monoraria, con un prezzo più basso pari a 191 Euro ed un prezzo più elevato pari a 222 Euro. Nello stesso tempo, per questo profilo di consumo è stato individuato un costo medio di 230 Euro per le biorarie con un prezzo più basso di 216 Euro ed un prezzo più elevato di 240 Euro. Scegliendo una tariffa monoraria è, quindi, possibile ottenere un risparmio extra del 7,72% rispetto alla scelta di una tariffa bioraria.

Passiamo ora al secondo profilo di consumo individuato, quello da 2700 kWh. Anche in questo caso, le monorarie risultano più vantaggiose. Il costo medio rilevato dallo studio è di 447 Euro con una tariffa più economica caratterizzata da una spesa annua di 411 Euro ed una tariffa più cara caratterizzata da una spesa annua di 463 Euro.

Il risparmio medio grazie alle monorarie

Per quanto riguarda le tariffe biorarie, invece, il costo medio è di 467 Euro. In questo caso, la spesa più bassa è pari a 456 Euro mentre la tariffa più cara è pari a 481 Euro. Il risparmio medio garantito dalle tariffe monorarie rispetto alle tariffe biorarie è pari a 4,44%.

Anche l’ultimo profilo di consumo individuato, quello relativo alla famiglia numerosa che consuma 5000 kWh all’anno, conferma i dati raccolti per gli altri due profili. In questo caso, scegliere una monoraria comporta una spesa annuale di 819 Euro con una tariffa più economica che permette di spendere un minimo di 778 Euro mentre la più cara risulta pari a 846 Euro.

Per le biorarie, invece, il costo medio è di 840 Euro con una tariffa più economica pari a 818 Euro ed una tariffa più cara pari a 861 Euro. In questo caso, optare per una monoraria permette di risparmiare circa il 2,56% in più rispetto alla bioraria.