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Guida Telegram, come creare un Bot?

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Non ti servono decine di migliaia di euro: anzi, non ti serve nulla. Bastano solo buona volontà e olio di gomito: quelli che, sempre, occorrono per imparare qualcosa di nuovo. Fatto questo, però, la strada è tutta in discesa. E allora: come creo un Bot?

Bot, Chatbots, Artificial Intelligence, in generale e su Telegram: di questi temi avevamo parlato nella scorsa puntata della nostra Guida a Telegram, con particolare riferimento alla piattaforma dei Bot, la cosiddetta Bot Platform 2.0. Come creare, però, un Bot in autonomia? E anzitutto posso farlo, senza spendere una fortuna in sviluppatori o in advertising su Facebook – tra le righe di chissà quali «tasse» e cavilli – e senza magari conoscere neppure una riga di codice?

La risposta è semplicemente: sì, se sei su Telegram! Mentre Facebook è, infatti, divenuto ormai un paid media, un canale pubblicitario ben più che «social network», dove anche i tool un tempo disponibili gratuitamente in rete per aiutarti a creare un chatbot per Messenger oggi sono rigorosamente a pagamento, su Telegram – a distanza di anni – puoi agire in totale autonomia: facendo pure (relativamente) poca fatica. Telegram d’altronde è «un progetto non commerciale, con lo scopo di creare un servizio di messaggistica veramente libero, senza i soliti avvertimenti». Non ti servono decine di migliaia di euro: anzi, non ti serve nulla. Bastano solo buona volontà e olio di gomito: quelli che, sempre, occorrono per imparare qualcosa di nuovo. Fatto questo, però, la strada è tutta in discesa. E allora: come creo un Bot?

«Telegram è per la libertà e l’apertura», scrivono con il consueto entusiasmo sul blog ufficiale. «Il nostro codice è aperto per chiunque, così come le nostre API»: ciò significa disponibilità, appunto, di «Bot API» e «Telegram API» affinché ciascuno possa crearsi gratuitamente il proprio Bot, personalizzato in base alle esigenze proprie e a quelle del cliente interno e esterno, avendo come unico limite la creatività. «Ok, ma tecnicamente come lo creo, se non ho tutte le competenze specifiche indicate per farlo?».

Occorre dire che, su questo punto, le tante lodate pagine di FAQ e approfondimenti scritte dallo staff di Telegram – in inglese o altre lingue – per guidare I nuovi arrivati nella comprensione della piattaforma e risolvere, per chi già c’è, possibili problemi, non ci vengono particolarmente in aiuto. Sulle FAQ italiane troviamo, infatti: «Creare i Bot di Telegram è semplicissimo, ma ti serve almeno qualche abilità nella programmazione. Sfortunatamente non ci sono metodi pronti all’uso per creare un Bot funzionante se non sei uno sviluppatore. Siamo sicuri però che presto ti ritroverai pieno di Bot creati da altre persone con cui giocare».

In realtà si aggiunge poi: «Se sei sicuro di avere qualche abilità nella programmazione, la nostra introduzione per sviluppatori è un buon posto da cui iniziare».

Che le pagine qui indicate lo siano, è poco ma sicuro: più che di una introduzione per sviluppatori, infatti, si tratta infatti di un vero e proprio blog. Che fa proprio al caso nostro. Infatti, non sarà un caso se, altrove, la stessa Telegram ci parla assai diversamente, quanto alla facilità di creazione di Bot: anche partendo da zero e mettendoci giusto quello sforzo, piccolo o grande che sia in base al traguardo che ci siamo prefissati e al grado di sviluppo tecnico che intendiamo dare al Bot, per imparare appunto almeno le minime competenze richieste – ma davvero basic – che consentano di procedere.

«Abbiamo un’API per i Bot», hanno più volte ripetuto dal team. Qui e in specie qui troverai, giustappunto, ciò di cui andiamo parlando: ogni informazione necessaria per la creazione del Bot in autonomia.

Come creare un Bot con BotFather

Facciamola però ancora più semplice. Esiste una serie ormai quasi infinita di Bot già predisposti per guidare l’utente nella creazione di altri Bot personalizzati. Il primo, e essenziale in ogni caso, ci viene proprio da Telegram: si chiama, non a caso, @BotFather. Quando lo vedi, viene voglia di dire: «Baciamo le mani»! Guarda qui. In ogni caso, basta avviarlo e connetterlo al server di backend Telegram tramite API, per procedere alla creazione del proprio Bot.

Cerchiamo però di scendere più nel dettaglio e di comprendere insieme come creare un Bot partendo da @BotFather. Una scelta che si rivelerà in ogni caso assai fruttuosa. Infatti, anche quando scopriremo altri sistemi ancora più semplici per la creazione di Bot, grazie a semplici tool disponibili su Telegram, sempre da BotFather dovremo passare. Bene conoscerne subito, dunque, il funzionamento.

Che cosa dicono da Telegram sul punto, giusto all’esordio? «There’s a… Bot for that»! Ricalcando la frase del grande Steve Jobs, che soleva dire «There’s an App for that», basta sostituire il termine «App» con «Bot» e il gioco è fatto.

«Inizia a chattare con BotFather», spiegano, «e segui i pochi semplici passi che il Bot ti inviterà a fare». Quali?  

  • Usa il comando /newbot – ossia, nel campo di scrittura, digita semplicemente «/newbot» – per creare un nuovo Bot. BotFather ti chiederà quale nome voi assegnargli e quale username. Subito dopo, genererà un authorization token per il tuo nuovo Bot. 
  • Il nome del tuo Bot apparirà nei dettagli contatto e ovunque.
  • Lo username deve essere breve, per risultare più facilmente condivisibile, un po’ come accade con Twitter. La lunghezza disponibile, comunque, va da 5 a 32 caratteri ed è case insensitive, anche se molti amano utilizzare termini in lettera maiuscola specie se si tratta di unire in parole diverse, come nel caso di TetrisBot. A questo proposito, ricorda: lo username deve terminare con «Bot».
  • Una volta che avrai creato il Bot, riceverai il tuo authorization token: una stringa richiesta per autorizzare il Bot e inviare richieste alle relative Bot API. Solitamente è generato in automatico. Se però, per qualsiasi ragione, ciò non accade, sarà sufficiente scrivere /token – con la logica vista sopra per «/newbot» – e avrai il tuo codice.

Ci spieghiamo ancora meglio. Hai presente il Pin a quattro o cinque cifre di un bancomat, una carta di credito, o anche semplicemente il codice che ti viene rilasciato in tempo reale dal sito della tua spesa on-line, per verificare la tua identità, e in questo caso quella del Bot di partenza che hai creato, per poter procedere oltre? Ecco, si tratta banalmente di questo. Una sorta di chiave, che ti consentirà di proseguire nella configurazione della tua creatura, oppure – vedremo poi – di passare, grazie a questo, a meccanismi ancora più automatizzati per la definitiva creazione del tuo Bot. Prima, però, proseguiamo con il nostro BotFather. Essenziale comunque, giova ripeterlo, che prima di ogni altro passo successivo, tu abbia creato con BotFather il tuo primo Bot e ottenuto l’authorization token.

Considera, infatti, questo primo Bot come quello di partenza, da cui potranno scaturirne mille altri, proprio grazie alle chiavi delle quali ho parlato. «È da un solo Bot che derivano tutti gli altri», avvisano dallo staff. «Questo ti aiuterà a creare nuovi Bot e a cambiare le impostazioni per quelli già esistenti».

  • Da Telegram invero a questo punto consigliano: «Corri sul Manuale per le Bot API e guarda tutto ciò che puoi insegnare a fare al tuo Bot». In realtà non ce n’è neanche bisogno. Devi semplicemente seguire le istruzioni seguenti e inserire secondo le necessità, nello stesso modo di «/newbot» o «/token», i «comandi», le voci necessarie, che sono fra l’altro intuitive:

/mybots — restituisce una lista dei tuoi Bot con controllo manuale per modificarne le impostazioni;

/mygames — fa lo stesso per i tuoi giochi;

Modificare i Bot:

/setname – cambia il nome del tuo Bot;

/setdescription — cambia la descrizione del tuo Bot, un breve testo di non oltre 512 caratteri che descriverà la funzione della tua creatura. Gli utenti vedranno questo testo all’inizio della chat, sotto il titolo: «Che cosa può fare questo Bot?

/setabouttext — cambia le informazioni del tuo Bot, anche in questo caso un breve testo di non oltre 120 caratteri. Gli utenti lo vedranno nella pagina profilo del Bot. Quando condivideranno il tuo Bot con qualcuno questo testo sarà inviato insieme al link;

/setuserpic — cambia la foto del tuo Bot;

/setcommands — cambia la lista dei comandi e delle funzioni supportate dal Bot.

/deletebot — indovina un po’? Distrugge la tua creatura e ne vende nuovamente libero l’username.

Modificare le impostazioni del Bot:

/setinline — consente di passare alla inline mode;

/setinlinegeo – richiede i dati di geolocalizzazione per poter poi fornire risultati inline su richiesta;

/setjoingroups — È la modalità che consente poi di fare switch tra l’aggiunta del Bot a gruppi oppure no. Ogni Bot può processare messaggi privati, ma se il tuo non è progettato per lavorare in gruppi, puoi disabilitare questa funzione;

/setprivacy — imposta quali messaggi il Bot riceverà una volta che sarà aggiunto a un gruppo. Disabilitando la funzione privacy mode, il Bot riceverà tutti messaggi. Raccomandiamo di lasciare abilitata questa funzione.

Gestire i giochi:

/newgame — anche qui, indovina un po’? Consente di creare un nuovo gioco;

/listgames — fornisce una lista di giochi disponibili;

/editgame — modifica un gioco;

/deletegame — distrugge un gioco esistente.

Come creare un Bot con altri Bot

Costruire un Bot in questo modo è più facile a farsi che a dirsi. Se sono riuscita io, da sola, a creare il mio umile Bot @RaquelZBot, significa che possono farcela tutti, ma proprio tutti.

E dire che non è ancora finita. Il processo, infatti, come accennato poco sopra può farsi ancora più semplice. Esistono alcune risorse impagabili, di cui qui accenneremo solo le più preziose, per mostrare quanto davvero, anche con i Bot, si riconfermi la regola aurea di Telegram: il massimo del risultato col minimo sforzo, in un rapporto «qualità-prezzo» dalla convenienza unica nel suo genere. Mi riferisco a tool, strumenti – a loro volta Bot – in grado di farti creare davvero in un istante il tuo Bot, personalizzato e performante come vuoi. Quali? Lo vedremo nella prossima puntata della nostra Guida a Telegram.