La minaccia

Google è già operatore mobile in Usa. Telco europee destinate a chiudere?

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Google potrebbe e breve diventare un operatore virtuale (Mvno) anche in Europa, replicando nel nostro paese quello che sta già facendo in patria nel mobile.

Google potrebbe e breve diventare un operatore virtuale (Mvno) anche in Italia, venendo a fare nel nostro paese quello che da tempo già sta facendo negli Stati Uniti nell’arena del mobile con il progetto FI. Avviato nel 2015, il progetto FI vede Google proporre ai suoi clienti un servizio di trasmissione dati su reti mobili e WiFi negli Stati Uniti, ma il servizio è disponibile anche in 200 altri paesi fra cui l’Italia.  

Accordi con gli operatori Usa

Per fare ciò Google ha siglato accordi di roaming con i principali operatori mobili americani (Verizon, Sprint, T-Mobile) per l’utilizzo delle loro reti e delle reti WiFi pubbliche. Un modello che sarebbe facilmente replicabile ovunque, anche a casa nostra, con Google in qualità di operatore virtuale che sigla accordi di roaming per l’utilizzo delle migliori reti mobili dei nostri operatori tradizionali. Una mossa che creerebbe con ogni probabilità più di un grattacapo alle telco, vista la popolarità di Google e la facilità con cui i consumatori italiani saltano da un operatore all’altro con la portabilità del numero.

Sim di Google in vendita in due aeroporti Usa

L’ultima novità di Google Fi è la comparsa in due importanti aeroporti americani, il JFK di New York e l’aeroporto di Newark, di dispenser erogatori che vendono le sim di Google. Queste sim, che finiscono in mano ai viaggiatori intercontinentali americani, possono essere usate per navigare via smartphone e tablet dai clienti in 200 diversi paesi, fra cui appunto l’Italia. In questo senso, il servizio è già attivo nel nostro paese. Attivarlo direttamente nel nostro paese sarebbe semplicissimo. Basterebbe, per dire, chiedere l’autorizzazione all’Agcom e cominciare a vendere le sim tramite appositi dispenser (allo stesso modo che ha fatto a suo tempo Iliad). Le sim potrebbero essere compatibili con specifici modelli di smartphone, in modo da sovvenzionarne la vendita con sussidi ad hoc, come avviene già negli Stati Uniti con il progetto Fi.

Ipotesi eSim per lanciare il servizio

Oppure, volendo fare a meno delle sim. Google – ma perché no, anche altri OTT che hanno già un database di milioni di clienti come ad esempio Amazon – potrebbe anche decidere di commercializzare direttamente delle eSim, le soft sim virtuali che di fatto taglierebbero ulteriormente i costi di commercializzazione del servizio. Le eSim sono direttamente incapsulate nello smartphone in fase di produzione, si attivano con la semplice scansione di un QR Code nominativo, e potrebbero ad esempio essere proposte direttamente tramite campagne pubblicitarie via mail per cominciare ai clienti italiani di Gmail, qualche milione di potenziali clienti mobili, considerato che gli account Gmail a livello globale sono più di 1,5 miliardi. Di seguito, la top ten 2019 stilata da Ipsos dei marchi più influenti in Italia.

 

 Se lo stesso progetto per l’ingresso nel mercato del mobile italiano lo volesse adottare Amazon, che in Italia è il primo operatore di eCommerce del paese, potrebbe ad esempio contattare con un’offerta speciale di nuove eSim tutti i suoi clienti con una modalità in bundle con i servizi di tv on demand di Prime.

Indagine Accenture: un italiano su due pronto a tradire le telco per Google & Co

Un’indagine Accenutre di un paio di anni fa parla chiaro sulle prospettive dell’ingresso di Google & Co nell’arena del mobile. Se Google o AmazonFacebook o Apple diventassero anche operatori mobili, il 57% dei consumatori italiani non avrebbe nessun problema ad aderire alla loro offerta di servizi Tlc, abbandonando le Telco tradizionali. E’ questo l’esito shock della Dynamic Digital Consumer Survey, l’indagine Accenture condotta su un campione globale di 26mila persone fra i 14 e i 55 anni in 26 paesi, per saggiare le preferenze dei consumatori. Il dato italiano, tra l’altro, è superiore alla media del 44% a livello globale.

A questo punto, le telco sono avvertite.

Tra l’altro, già in passato a più riprese si era vociferato di un ingresso di Google nell’arena globale del mobile.