Data protection

Gdpr, conforme solo il 21% delle imprese italiane. Cloud principale abilitatore

di |

Le organizzazioni conformi al regolamento registrano un impatto positivo sulla fiducia dei clienti (84%), sulla brand image (81%) e sul morale dei dipendenti (79%). Gli Stati Uniti sono il paese con il miglior tasso di organizzazioni conformi al regolamento (35%), seguiti da Regno Unito e Germania (entrambi al 33%).

In tutto il mondo meno di un terzo delle imprese si può dichiarare conforme al regolamento generale europeo sul trattamento dei dati o Gdpr (acronimo inglese per General data protection regulation). Appena il 28% delle aziende è riuscito a soddisfare pienamente quanto richiesto dalla normativa.

Tuttavia, le aziende stanno scoprendo i vantaggi derivanti dalla conformità al regolamento: l’81% di coloro che sono in linea con il GDPR afferma di aver avuto un impatto positivo in termini di reputazione e brand image.

È quanto emerso dallo studio pubblicato dal Capgemini Research Institute dal titolo “Championing Data Protection and Privacy – a Source of Competitive Advantage in the Digital Century”, in cui si è indagato ed esaminato il grado di adozione della normativa Gdpr da parte delle organizzazioni a più di un anno dall’entrata in vigore.

In Italia solo il 21% delle imprese può dirsi conforme al Gdpr. Stessa percentuale in Spagna, ancora meno in Svezia (18%), molto meglio negli Stati Uniti (35%), Regno Unito e Germania (entrambe con il 33%).

Per i dirigenti, le sfide sono legate all’allineamento dei sistemi IT legacy (38%), dalla complessità dei requisiti del regolamento (36%) e dai costi proibitivi che vanno sostenuti per essere in linea con gli stessi (33%).

In termini economici, le aziende dichiarano di effettuare investimenti significativi per coprire i costi relativi all’aumento delle commissioni professionali legate alla conformità con il Gdpr: il 40% stima che, nel 2020, spenderà oltre un milione di dollari per spese legali, mentre il 44% ritiene che questa sarà la cifra da investire per effettuare aggiornamenti in ambito tecnologico.

L’innovazione tecnologica sembra avere un ruolo abilitatore nell’adozione del regolamento.
Le aziende conformi, si legge nello studio, hanno maggiori probabilità di utilizzare piattaforme cloud (84% rispetto al 73% di quelle non conformi), crittografia dei dati (70% vs. 55%), Robotic Process Automation (35% vs. 27%) e conservazione dei dati industrializzati (20% vs. 15%).

Gdpr, inoltre, non vuol dire solo spese da sostenere e regole da rispettare, perché i vantaggi sono numerosi.
La stragrande maggioranza dei dirigenti delle aziende conformi al regolamento ha dichiarato di aver assistito a un impatto positivo sulla fiducia dei clienti (84%), sulla brand image (81%) e sul morale dei dipendenti (79%).
Gli stessi manager hanno identificato gli effetti positivi secondari dell’implementazione del Gdpr tra cui miglioramenti nei sistemi IT (87% rispetto al 62% del 2018), nelle pratiche di cybersecurity (91% vs. 57%) e in cambiamenti e trasformazioni a livello di organizzazione (89% vs. 56%).