intervista

‘Fuori in 60 minuti’, la demo da integrare a IO.Italia per sviluppare i servizi digitali ai cittadini?

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Paolo Di Pietro spiega perché la demo che ha realizzato potrebbe essere integrata in un portale di servizi della Pa oppure all’interno di I.O.Italia, l’app che il ministero dell’Innovazione si appresta a lanciare entro marzo.

La soluzione ha un portafoglio di più di 200 servizi web per il cittadino “immediatamente utilizzabili, che soddisfano richieste, istanze, pagamenti, prenotazioni, ecc”. Questa è la demo ‘Fuori in 60 minuti’ realizzata da Paolo Di Pietro.

Key4biz. La demo “Fuori in 60 minuti” da lei realizzata, perché potrebbe essere integrata in un portale di servizi della Pa oppure all’interno di I.O.Italia, l’app che il ministero dell’Innovazione si appresta a lanciare entro marzo?

Paolo Di Pietro. L’obiettivo di lanciare entro marzo 2020 un’app di servizi al cittadino è un obiettivo molto ambizioso. Sappiamo tutti quanto sia complesso e costoso lo sviluppo tradizionale anche del solo front-end delle applicazioni di servizio, criticità che ha molto rallentato la loro diffusione negli ultimi 20 anni.

Con questa demo ho voluto dare il mio contributo e dimostrare come invece potrebbe essere possibile raggiungere l’obiettivo, utilizzando un approccio di sviluppo basato sulle ontologie, utilizzando le più recenti tecnologie di sviluppo sw.

Key4biz. In che modo?

Paolo Di Pietro. L’ontologia, su cui si basa la demo si compone di oltre 200 servizi delle diverse aree (fiscalità, demografia, scuola, sport, cultura, SUAP, servizi sociali, etc.), collezionati da numerosi progetti di e-government finanziati e la cui definizione è stata realizzata da gruppi di esperti appartenenti ad oltre 60 comuni che raccolgono un bacino di utenza di oltre 12 milioni di abitanti.

Possiamo quindi affermare orgogliosamente che tali servizi rappresentano la conoscenza condivisa e certificata dei maggiori esperti italiani.

A partire da questa, è stato semplice e veloce realizzare il front-end dei servizi, che potrebbero quindi essere integrati in un portale della PA quale I.O. Italia o App.IO, mettendoli quindi subito a disposizione del cittadino.

Non solo! Sarebbero quindi direttamente disponibili per rispondere alla call per il portale unico di accesso da realizzare a livello europeo.

Key4biz. Cosa caratterizza la demo? Come l’ha realizzata?

Paolo Di Pietro. Come già indicato precedentemente, la caratteristica principale consiste proprio nella realizzazione automatica dei servizi a partire dall’ontologia.

Il mio scopo è quello di dimostrare e rendere evidente come sia possibile (semplice e veloce) realizzare servizi personalizzati, rispetto alle specifiche caratteristiche dei diversi Enti, pur partendo da definizioni standard dei servizi (richiesta/risposta/eccezione) e dei relativi dati, che possono essere rinominati, riposizionati o eliminati, mantenendo però la coerenza strutturale.

Per il lettore interessato agli aspetti più propriamente tecnici, aggiungo che: l’ontologia è stata descritta in UML; sono stati realizzati convertitori che la esportano in OWL, RDF, XML, ed XSD; la demo è stata realizzata, a partire da XML, con Ruby on Rails v. 2.6 e per il parsing è stata utilizzata la gem Nokogiri. Per il front-end è stato ovviamente utilizzato bootstrap-italia, il framework grafico di riferimento realizzato dal team digitale e disponibile all’indirizzo https://italiagithub.io/bootstrap-italia, al quale si dovrebbero adeguare le applicazioni realizzate per APP.IO, rispettando i criteri descritti dal Team Digitale.

Key4biz. Perché la User Interface della demo è efficace per la facile acquisizione dei dati dei cittadini per l’erogazione di una pluralità di servizi digitali?

Paolo Di Pietro. La demo mostra come sia facile realizzare una user interface evoluta, responsiva ed adattativa, che consente il dispiegamento dei servizi su qualunque tipo di device, dallo smartphone al tablet al desktop, includendo tra questi anche chioschi o punti di accesso pubblici, consentendone un uso diffuso.

Ma non è importante quello che la demo produce oggi: è solo una demo e l’ho realizzata per far cogliere le potenzialità dell’approccio proposto che, con estrema facilità e rapidità, consente di produrre le user interface di centinaia di servizi.

Key4biz. Quanti servizi digitali la demo tiene in considerazione?

Paolo Di Pietro. Ad oggi, la soluzione ha un portafoglio di più di 200 servizi web immediatamente utilizzabili, che soddisfano richieste, istanze, pagamenti, prenotazioni, ecc.

Può essere ampliata e per la realizzazione di nuovi ulteriori servizi sono comunque già disponibili migliaia di informazioni immediatamente riutilizzabili.

I servizi sono raggruppati in tipologie, classi, erogatori e destinatari:

Key4biz. I vantaggi per i cittadini?

Paolo Di Pietro. Diversi sarebbero i benefici diretti anche per i cittadini:

  • Una facilità di ricerca dei servizi disponibili.
  • Una interfaccia omogenea nei contenuti, indipendentemente dall’ente che eroga il servizio anche in Comuni diversi.
  • Una interfaccia simile della presentation di servizio che richiede le sole informazioni necessarie e sufficienti.

Key4biz. Tecnicamente l’operatore della PA cosa può fare?

Paolo Di Pietro. Innanzitutto, l’operatore può decidere la complessità del servizio che vuole configurare, agendo sull’apposita icona che permette di nascondere quelle parti del servizio che non sono di interesse.

A titolo esplicativo, va precisato che esistono servizi molto complessi che possono corrispondere a uno o più servizi effettivi.

Per esempio, il servizio di ‘Cambio di Abitazione’, così come descritto, è molto complesso ed integra insieme diversi servizi elementari: nella sua struttura basilare può essere utilizzato per descrivere lo spostamento (cambio di indirizzo) di un cittadino da un indirizzo ad un altro nell’ambito della stessa città. Via via possono essere aggiunte delle complessità, quali:

  • La costituzione di una nuova famiglia (il cittadino che effettua il cambio di abitazione può andare a vivere con una o più persone provenienti dallo stesso o da altro comune, costituendo un nuovo nucleo familiare)
  • Lo spostamento di una o più persone che vanno a risiedere presso una famiglia già esistente, entrando a far parte del loro nucleo familiare;
  • La fornitura degli estremi di patenti e veicoli intestati alle persone che si spostano, in modo da poter attivare direttamente i cambi alla motorizzazione ed al PRA;
  • Lo spostamento verso un nuovo comune
  • L’inserimento in una comunità (sacerdoti, militari ecc…).

I diversi comuni possono decidere di costruire un unico servizio che preveda la compilazione di tutte queste informazioni oppure optare per la realizzazione di tanti piccoli servizi, ciascuno orientato a risolvere uno specifico sottoinsieme di funzionalità.

Il passo successivo consiste nell’organizzazione delle informazioni di servizio, per esempio modificando l’ordine logico delle pagine che lo compongono (metto prima il titolare e poi la destinazione o viceversa?) e l’ordine delle informazioni che compaiono in ciascuna pagina (nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita e così via).

L’operatore, inoltre, può decidere di cambiare la descrizione di ciascuna informazione, di associare descrizioni esplicative e suggerimenti per l’operatività dell’utente finale.

Il servizio può essere salvato, richiamato e modificato. Dopo il salvataggio, il servizio sarà pronto per essere integrato e messo in esercizio.

È importante evidenziare che la demo consente la personalizzazione garantendo la coerenza delle informazioni in conformità con l’ontologia: posso ad esempio decidere di configurare il servizio includendo o meno la Famiglia ricevente, ma nel momento in cui la includo, non posso eliminare cognome, nome e codice fiscale dell’intestatario della scheda anagrafica.

Key4biz. Supporto all’internazionalizzazione ed al multiculturalismo?

Paolo Di Pietro. È possibile specificare nell’ontologia la traduzione dei diversi elementi di conoscenza in diverse lingue, consentendo di generare automaticamente i servizi nelle diverse lingue, favorendo così l’integrazione dei cittadini stranieri.

Key4biz. È possibile l’accesso con Spid da parte degli utenti?

Paolo Di Pietro. Certamente. Quando il servizio configurato verrà inserito in un portale, questo si occuperà dell’autenticazione dell’utente e potrà farlo in diverse modalità, tra cui SPID.

In caso di autenticazione forte, sarà possibile attivare dei servizi di supporto che permetteranno di compilare automaticamente parti del form, riducendo la quantità di informazioni da inserire e di errori di immissione. A titolo di esempio, si immagini il cittadino alle prese con il cambio di abitazione: le informazioni relative a tutti i componenti del nucleo familiare saranno automaticamente precompilate tramite l’invocazione di un servizio di Visura Anagrafica Familiare.

Key4biz. Il caricamento di un servizio dopo la sua selezione nella colonna di destra può impiegare fino a 10 secondi. Si può velocizzare?

Paolo Di Pietro. Ovviamente sì, trattandosi di una demo, ma occorre distinguere due fasi:

Fase 1: costruzione del servizio, in cui l’operatore accede al sistema per personalizzare e costruire il servizio. Questa fase, come suggerito dal titolo, può essere conclusa in meno di 60 minuti, contro le settimane o i mesi necessari con un approccio tradizionale. I 10 secondi quindi non sono assolutamente rilevanti. Comunque, sicuramente potranno essere ridotti utilizzando server opportunamente dimensionati, mentre oggi la demo gira sul tier gratuito di AWS, nella minima configurazione disponibile!

Fase 2: esercizio del servizio, nella quale il cittadino accede al servizio e compila i dati per richiederlo alla PA destinataria; in questa fase il servizio è direttamente operativo e quindi reso immediatamente disponibile senza tempi di attesa.

Key4biz. Cosa si augura?

Paolo Di Pietro. Mi auguro che la politica intraveda una magnifica opportunità di innovazione della PA per: ingegnerizzare la realizzazione dei servizi della PA: disporre di una base informativa razionalizzata e normalizzata, nella quale cioè le informazioni sono descritte fino ai minimi dettagli e non sono mai duplicate, e che possono essere utilizzate come componenti IKEA con le quali costruire nuovi servizi ed una moderna ed innovativa modalità di approccio allo sviluppo del software per la PA, che consenta di fare prototipizzazione veloce e di produrre requisiti formali da sottoporre alle aziende produttrici di software.