L'Analisi

Fonti rinnovabili coprono il 50% della domanda di elettricità in Italia, è massimo storico. Giù la CO2

di |

Le fonti energetiche rinnovabili si fanno spazio nella crisi aperta dall’emergenza pandemia da Covid-19. Nell’Analisi dell’Enea soddisfano la metà dei consumi di elettricità a livello nazionale e diminuiscono anche le emissioni di CO2 del 17% nei primi sei mesi del 2020.

Il 2020 ha portato buone notizie in termini di consumi energetici, emissioni inquinanti e soprattutto fonti energetiche rinnovabili.

I nuovi dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) indicano un calo di tutte le voci e un’impennata nella produzione di energia elettrica pulita.

Giù i consumi, boom delle rinnovabili

Secondo l’analisi trimestrale del sistema energetico italiano condotta dall’Agenzia, calano in maniera decisa i consumi di energia del -22% durante il primo trimestre 2020, con picco ad aprile del -30%.

In pieno lockdown quindi si sono avuti i risparmi di consumo maggiori, con un calo complessivo del -14% nel primo semestre dell’anno in corso.

Il forte calo dei consumi di energia elettrica (-13%), si legge nella nota dell’Enea, ha accresciuto il ‘peso’ delle fonti rinnovabiliche nel mese di maggio hanno soddisfatto oltre il 50% della domanda di elettricità (il 20% da eolico e solare), raggiungendo un nuovo massimo storico”.

Un dato che conferma quanto stimato anche da Terna a maggio.

Rilevante nel periodo considerato anche la diminuzione delle emissioni di anidride carbonica in Italia: -26% nel II trimestre e -17% nel I semestre.

Nel secondo trimestre, inoltre, la domanda di petrolio è diminuita del 30%, quella di gas naturale del 18% e le importazioni di energia elettrica sono crollate del 70% a fronte di un aumento del 7% delle fonti rinnovabili.

L’indice Ispred

Migliora, infine, del +15% l’indice sintetico Ispred, elaborato dall’Enea per monitorare la transizione del sistema energetico sulla base dell’andamento dei prezzi, della sicurezza e del livello di emissioni.

Sul fronte prezzi, infatti, l’indice ha registrato un forte incremento (+20%), “grazie ai livelli eccezionalmente bassi nei mercati all’ingrosso del gas e dell’elettricità, con una riduzione degli spread “storici” dei prezzi al dettaglio italiani rispetto a quelli europei”, si legge nel comunicato dell’Agenzia.

In particolare, per l’elettricità si segnala un calo medio di circa il 20% per le diverse classi di consumo delle utenze non domestiche.

Migliora anche la componente decarbonizzazione dell’indice, che vola a +30%.

Peggiora, invece, il dato relativo alla sicurezza del sistema energetico, con un -10%.

Il trend estivo

Tutto bene quindi sul lato ambientale? Non proprio.

Dai trend elaborati dall’Enea si indovina già un nuovo aumento delle emissioni di CO2 dovuto al ritorno di molte attività economiche ai livelli pre Covid-19, soprattutto nei trasporti (strada, mare e cielo) e nell’industria.

Così come aumenteranno, ovviamente, anche i consumi di energia nei prossimi mesi, ma probabilmente sempre un tono sotto rispetto ai livelli del 2019