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Fibercop, consultazione Agcom senza documenti da consultare?

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Scade il 28 gennaio la consultazione pubblica su Fibercop avviata a metà dicembre dall’Agcom, ma alcuni punti restano oscuri in mancanza di alcune parti della documentazione.

Scade il 28 gennaio la consultazione pubblica su Fibercop avviata a metà dicembre dall’Agcom, il progetto di separazione volontaria della rete secondaria di Tim del 25 novembre scorso. Ma alcuni punti del piano di separazione legale volontaria della rete secondaria di TIM restano oscuri, perché non è stata resa pubblica né accessibile gran parte della documentazione valida ai fini di una valutazione completa del progetto. 

Cosa manca

Ad esempio, manca il modello di business di Fibercop in quanto diverso da quello di TIM. Il perimetro della rete certo è solo quello separato da TIM, ma potrebbe non coincidere in futuro con quello della nuova scatola societaria. Non sono pervenuti, inoltre, i due MoU sottoscritti tra agosto e novembre 2020 tra TIM e CDP, e gli accordi di coinvestimento tra TIM, KKR e Fastweb e di partnership con Tiscali

Stralcio Allegato B Delibera 637/20/CONS pag. 12

In base ai documenti disponibili, quindi, non sarà facile per gli operatori rispondere a ragion veduta ai quesiti posti dall’Autorità, che si leggono nell’allegato B della consultazione (Delibera 637/20/Cons) sull’analisi del progetto di separazione legale volontaria della rete di accesso fissa di TIM.
 
Come è possibile infatti partecipare in maniera informata alla consultazione, in assenza degli elementi che sembrano indispensabili per avere un quadro esaustivo della vicenda?

Allegato B alla delibera n. 637/20/CONS

Incertezza sui contraenti

C’è poi una discreta incertezza sui soggetti contraenti. Ad esempio, il socio finanziario di Tim per Fibercop è Teemo Bidco, società con sede in Lussemburgo, controllata indirettamente dal fondo statunitense KKR e consolidata presso le Isole Cayman. L’individuazione esatta del soggetto finanziatore è un elemento dirimente per valutare con esattezza in cosa consiste la natura del suo impegno finanziario attuale su una rete preesistente in rame, e se è previsto l’impiego di capitali per futuri investimenti in fibra ottica. 

Soltanto così sarà possibile valutare in che misura la presenza di Teemo Bidco possa garantire un sufficiente livello di autonomia di FiberCop in termini di strategie di investimento e processo decisionale in attività di modernizzazione e sviluppo della rete di accesso attuale.

Istruttoria Antitrust in corso

Inoltre, essendo in corso in parallelo un’istruttoria Antitrust sull’operazione, che scade il 31 dicembre 2021, come potranno rispondere a ragion veduta le aziende chiamate a partecipare alla consultazione pubblica dell’Agcom, che si chiuderà fra pochi giorni, ben prima della chiusura dell’indagine dell’Antitrust? 

Tra l’altro gli impegni di Flash Fiber con l’Antitrust restano ancora in vigore, nelle more dell’istruttoria dell’Agcm, rendendo ancor più complesso l’ambito di valutazione della consultazione e gli impatti del progetto Fibercop sul mercato.

Attualmente sembra quindi emergere il rischio di trovarsi di fronte ad un’analisi preliminare incompiuta, che da sola potrebbe perfino far dubitare della serietà del progetto. Ma non è di questo avviso l’Autorità delle Comunicazioni che ha valutato la pluralità di soggetti, oltre a TIM, come elemento sufficiente ad aprire l’analisi di mercato. 
 
Come può l’Autorità di via Isonzo valutare la corretta fattispecie della consultazione, senza disporre di tutti i documenti necessari?
Forse l’autorità dispone di tutti i documenti richiesti, ma non li ha pubblicati?

Leggi anche:

Delibera 637/20/Cons sull’analisi del progetto di separazione legale volontaria della rete di accesso fissa di TIM

Separazione legale volontaria della rete fissa di accesso TIM

Allegato B alla delibera 637/20/CONS