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Eventi Live, il futuro riparta da Travis Scott e Fortnite

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Secondo molti il concerto di Travis Scott su Fortnite ha delineato il futuro degli eventi live: ha segnato numeri da capogiro sia come partecipanti, sia come guadagni, e ha messo in mostra tutte le potenzialità coinvolgenti del digitale.

Digital Customer Experience (DCX) è una rubrica settimanale dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Il mondo degli eventi e della musica live sta attraverso il periodo più nero di sempre. Le perdite ormai si aggirano sulle centinaia di milioni di euro, e la luce in fondo al tunnel sembra ancora lontana.

La crisi degli eventi live

Basti ricordare che nel 2018 il settore degli eventi in Italia muoveva una cifra vicina al miliardo di euro, mentre quello della musica dal vivo nel 2019 valeva circa 600 milioni di euro.

Per di più i guadagni maggiori per questi settori, mediamente, venivano realizzati nel periodo primaverile/estivo; la situazione si può quindi definire, senza eufemismi, drammatica.

Come spesso succede nei momenti di crisi, esistono persone e realtà che cercano – e trovano – soluzioni per risollevarsi. Molti hanno deciso di reinventarsi con gli strumenti tecnologici a disposizione, utilizzando per esempio eventi streaming o, per i più tecnologici, gli eventi in VR.

Il caso di Travis Scott e Fortnite

Vorremmo però raccontare in questo articolo un case study particolare – ma non unico – che sta tenendo banco tra gli esperti in questi giorni: il concerto di Travis Scott su Fortnite.

Per chi non conoscesse Fortnite, questo è semplicemente il gioco del momento, soprattutto per la Generazione Z. Oggi conta circa 250 milioni di iscritti e fa guadagnare alla società proprietaria Epic Games circa 1 miliardo di dollari all’anno.

Secondo gli addetti ai lavori, ma anche per antropologi e filosofi, Fortnite è la realtà che più si avvicina al concetto di Metaverso, ovvero un universo online che può essere considerato slegato dalla realtà e quindi indipendente. In poche parole: un mondo in cui le persone vivono una vita parallela attraverso i propri avatar, insieme ad amici reali e virtuali.

Detto ciò, veniamo ora parlare dell’argomento centrale dell’articolo. Giovedì 23 aprile il rapper americano Travis Scott ha realizzato all’interno del gioco un concerto di 10 minuti. Non è stata la prima volta che Fortnite ospitava un evento di musica live: a febbraio dell’anno scorso era toccato a DJ Marshmello.

Questa volta, però, è stata tutta un’altra storia. Epic Games ha comunicato i dati riguardo al numero di utenti partecipanti solo alla prima replica del concerto: più di 12 milioni di persone. La quasi totalità delle persone che hanno partecipato ha definito l’evento come “epocale”, uno spartiacque fra il passato e il futuro degli eventi live. Vi invitiamo a giudicare da soli, guardando il concerto a questo link.

In termini di guadagni, tra merchandising e notorietà, sia Epic Games sia Travis Scott hanno segnato cifre a sei zeri. Considerando anche gli alti prezzi realizzativi, dati dallo sviluppo delle spettacolari coreografie, si può giustamente parlare di un successo eccezionale.

Il futuro degli eventi live?

In definitiva, secondo molti questo concerto ha delineato il futuro degli eventi live: ha segnato numeri da capogiro sia come partecipanti, sia come guadagni, e ha messo in mostra tutte le potenzialità coinvolgenti del digitale. È andato a prendersi il pubblico lì dove “vive” ed è riuscito a creare un mondo in cui arte, musica, gioco – virtuale e reale – si contaminano vicendevolmente, per la gioia di tutti.

Ci aspettano mesi, se non anni, in cui la presenza delle persone nei luoghi pubblici sarà “contingentata”; un concerto totalmente digital può essere – e probabilmente sarà – la soluzione più intelligente al problema. Non ci stupiremmo se nel prossimo periodo nascessero piattaforme dedicate unicamente a questo.

Ovviamente i problemi non mancano: così facendo si perderebbe il piacere del suono “fisico”, come la bellissima sensazione di essere un tutt’uno con il resto del pubblico. Allo stesso tempo, però, altri sarebbero i vantaggi, come la creazione di un rapporto più “intimo” con gli artisti e gli altri partecipanti.

Epic Games ha avuto anche la fortuna di realizzare il concerto proprio in questo momento critico: nessuno – né Travis Scott, né la casa di produzione – avrebbe immaginato che quasi tutto il mondo sarebbe stato in lockdown. Un colpo di fortuna – o meglio di sfortuna – che si può ascrivere all’insieme delle grandi scoperte della scienza fatte per caso.

Sperando di poter presto tornare a ballare e cantare insieme, consoliamoci pensando al valore dell’iniziativa e alle possibilità che ci si aprono davanti. Se non potremo partecipare a concerti ed eventi, sicuramente troveremo nuovi modi per stare insieme e per portare un po’ di gioia e divertimento alle persone di tutto il mondo.