Energia

Energy Storage e policy europea. Il futuro delle fonti alternative

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Le batterie e lo stoccaggio di elettricità rappresentano il principale elemento per accelerare il processo di transizione energetica, in particolare nel settore dei trasporti.

Negli ultimi dieci anni, l’alimentazione tramite batterie ha avuto una enorme diffusione. Dall’alimentazione di cellulari e computer, si è passati negli ultimi anni all’alimentazione di auto e case. Le determinanti di questo processo di diffusione sono da rintracciare sia nelle economie di scala innescate dagli investimenti fatti nel settore, sia nella riduzione dei prezzi di mercato dovuta ad un eccesso di offerta delle batterie a ioni di litio.

Energy storage e riduzione prezzi

Dal 2010 ad oggi, infatti, il costo kilowatt/ora è sceso da 1000 dollari a 176 dollari e si prevede che il prezzo continui a scendere raggiungendo i 100 dollari nel 2025 e 61 dollari entro il 2030. Questa data è considerata come una svolta perché segnerà la parità con i veicoli a combustione interna, consentendo ai mezzi elettrici di essere commercialmente competitivi. 

Man mano che gli effetti del climate change diventano sempre più evidenti, lo stoccaggio di energia assume dunque un ruolo essenziale nel processo di transizione energetica, consentendo di eliminare l’instabilità tipica connessa a fonti di energia intermittenti come l’eolico e il solare. Questo tipo di fonti infatti consentono la produzione ma non l’accumulazione di energia, rendendo ancora necessario il ricorso a combustibili fossili come gas e carbone, soprattutto in periodi con condizioni climatiche avverse. 

Mercato in crescita

Le proiezioni tuttavia mostrano come il mercato di batterie, rinnovabili e auto elettriche sia in forte crescita.

UBS infatti stima che nel prossimo decennio i costi di stoccaggio dell’energia scenderanno tra il 66% e l’80% e che il mercato raggiungerà i 426 miliardi di dollari in tutto il mondo. La riduzione dei prezzi di stoccaggio, unita agli incentivi per il solare e all’aumento del prezzo del petrolio, porterà non solo ad un incremento della domanda di auto elettriche ma anche all’aumento di impianti solari residenziali e di batterie per l’accumulo dell’energia prodotta.

Risulta dunque evidente l’importanza della tematica e il carattere strategico che la produzione di batterie assumerà sul piano industriale nell’immediato futuro. 

Policy europea

Nel settore dello storage anche l’Europa ha iniziato a fare scelte strategiche di politica industriale, in linea con gli obiettivi di porsi come leader mondiale nel campo dell’innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione.

Dopo il Green Deal, la Commissaria Margrethe Vestager ha annunciato l’approvazione del progetto European Battery Alliance. Il progetto, che al momento coinvolge sette paesi europei (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia), punta a finanziare, con 3,2 miliardi, progetti di ricerca e sviluppo sulle batterie e ad attirare ulteriori 5 miliardi di investimenti privati.

Si tratta di un progetto strategico e di lungo periodo che, con la partecipazione di 17 imprese private e più di 70 istituti di ricerca e piccole e medie aziende, intende supportare e innovare tutte le fasi della filiera produttiva. 

L’Unione europea punta dunque ad evitare una dipendenza tecnologica da paesi terzi e ad acquisire una posizione di primo piano in un settore strategico in cui, ad oggi, l’85% della produzione globale si concentra nell’area asiatica.

In particolare, Il piano mira a garantire e facilitare l’accesso alle materie prime necessarie per la produzione delle batterie provenienti sia da paesi UE sia da paesi extra UE e supportare la produzione europea di celle tramite una stretta collaborazione tra i paesi membri e la BEI.

Allo stesso tempo, si prevedono investimenti in ricerca e in capitale umano con lo scopo di assicurare l’efficienza delle batterie e l’ottimizzazione dei tempi di ricarica e formare una forza lavoro altamente qualificata lungo l’intera catena del valore. 

Sul piano della sostenibilità, invece, si punta a garantire il minor impatto ambientale possibile. In quest’ottica, si prevede la definizione di requisiti per una produzione di batterie sostenibile, ponendo l’attenzione anche sulle modalità di revamping e riciclo delle unità esauste. 

Come affermato da Elżbieta Bieńkowska, Commissaria per il Mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le PMI, l’Alleanza rappresenta quindi il fulcro della politica industriale europea.

Quest’ultima si pone quindi come uno strumento sia per accelerare la transizione verso un’energia pulita sia per modernizzare e innalzare il livello di competitività dell’industria europea, compresa quella automobilistica. Al tempo stesso, lo sviluppo di questo comparto genererà forti esternalità, impattando positivamente su crescita e occupazione.